Cultura è Salute

“Associazione Magnolia”: l’arte per la crescita e lo scambio
di SILVIA PADULA

17 Gennaio 2023

Silvia Padula, vicepresidente, ci porta alla scoperta delle attività trasversali ed inclusive che l’associazione porta avanti, riconoscendo l’efficacia dell’arte come strumento centrale di conoscenza e scambio, come via capace di aprire canali di comunicazione laddove spesso altri modi falliscono, come linguaggio fortemente inclusivo e universale a sostegno dell’integrazione, della comprensione e del rispetto.

Quando nasce l’“Associazione Culturale Magnolia” e con quale finalità?

L’Associazione Culturale Magnolia nasce nel 2017 dall’incontro di alcuni artisti e professionisti delle Arti-terapie di Trieste, uniti dal comune intento di promuovere la cultura e le arti per il benessere della persona attraverso percorsi, laboratori, seminari e proposte formative rivolte a persone, enti pubblici, associazioni e aziende.

Secondo la vostra esperienza in che modo le diverse discipline artistiche supportano e sviluppano il benessere della persona?

Le Arti portano ad un’espressione extraquotidiana e danno modo di scoprire nuovi linguaggi nella relazione con sé stessi e con gli altri. Consentono di superare fraintendimenti, contrasti, incomprensioni, barriere attraverso il segno, il colore, il suono, il movimento, il corpo, la fantasia, la voce, un linguaggio spontaneo. Sono tutti elementi essenziali e potentissimi che abbiamo a disposizione da sempre. ma che spesso tendiamo a sottostimare nell’ambito della relazione. Le Arti-terapie non sostituiscono in alcun modo le terapie sanitarie, ma lavorano su un altro livello. La riscoperta della propria creatività è uno strumento efficace per entrare in contatto e riscoprire le proprie emozioni, imparando ad esprimerle in maniera diversa e incanalarle attraverso il medium artistico. L’obiettivo è quello del benessere, la ricerca di una relazione più gratificante con sé stessi e con gli altri.

Portate avanti attività molto trasversali, che vanno dal teatro, al canto fino allo yoga, al pilates e alla musica. Ci raccontate in breve le principali e a chi sono rivolte?

Le attività sono diverse in modo che ciascuno possa trovare il proprio o i propri canali di benessere. Ed è importante che ci sia un’offerta a tutto tondo, perché il benessere è psichico, emozionale, del corpo e relazionale. Ci avvaliamo di insegnanti professionisti, perché ci teniamo che i nostri soci siano “in buone mani”. I nostri corsi sono rivolti a tutti, sia a persone normodotate sia a persone con disabilità fisiche o psichiche. Quelli attualmente attivi o in procinto di essere attivati sono i seguenti:

Pilates: una ginnastica finalizzata alla salute e al fitness. È indicata per mantenersi in forma con dolcezza. Potenzia, allunga e rimodella la muscolatura senza stressarla, agendo principalmente sulla postura.

Yoga: una pratica millenaria che fa bene a corpo, postura, respiro. Al momento sono attivi corsi di Vinyasa e Hatha Yoga, in più proponiamo percorsi specifici per il benessere della schiena, e uno di Yoga sulla Sedia per persone con difficoltà motorie.

Canto per il Benessere: per migliorare la respirazione, conoscere meglio aspetti propriocettivi di sé e acquisire maggior sicurezza nell’emissione sonora della voce.

Danza Creativa (Metodo Fux): si attinge al linguaggio corporeo individuale rispettando la naturalità e spontaneità del movimento.

Teatro Inclusivo: un laboratorio teatrale integrato con persone con disagi psicologici e relazionali.

Teatroterapia: una disciplina specifica basata sull’utilizzo dell’insieme dei processi attorali e orientata a promuovere l’integrazione psico-fisica, cognitiva, emotiva e relazionale dell’individuo, sviluppando e migliorando attraverso il lavoro di gruppo la qualità della vita.

Siete anche promotori di laboratori e percorsi formativi per le scuole. In questo caso, ovvero quando parliamo di bambini, che tipo di strumento è l’arte e come interviene a supporto dei più piccoli?

L’arte può dare l’opportunità di scoprire la propria e altrui dimensione, in modo da poter costruire una realtà di gruppo che sia terreno d’incontro, pur non perdendo di vista le preziose risorse che distinguono individualmente ognuno, ma anzi costruendo un modo positivo e rispettoso dello stare insieme. Ad esempio il teatro permette di sperimentare i “panni degli altri” e può essere un modo funzionale per prevenire o scardinare dinamiche di discriminazione ed esclusione, in un’età in cui è fondamentale instaurare relazioni interpersonali sane con i propri coetanei, accrescendo così la sicurezza di sé e della propria personalità in un’ottica di accoglienza e riconoscimento delle differenze e specificità dell’altro.

Infine avete aderito a “Cultura è Salute” pertanto vi chiediamo: cosa vi ha convinto del network e quali valori ne condividete?

Ci ritroviamo spesso nel riscontrare che l’arte viene vista come “tempo perso” e trascurata in diversi suoi aspetti di benessere. Questo network invece riprende il concetto di salute non come assenza di malattia, ma come viene definita dall’ OMS, “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”. Al di là della componente puramente ludica, di certo essenziale, dell’attività creativa e artistica, riteniamo che l’arte sia un fondamentale strumento di conoscenza e scambio, una via capace di aprire canali di comunicazione laddove spesso altri modi falliscono, un linguaggio fortemente inclusivo e universale a sostegno dell’integrazione, della comprensione e del rispetto. La proposta di integrare la formazione medica con strumenti artistici riporta alla visione olistica sia del medico che del paziente, ad una collaborazione di diversi aspetti della relazione, a una umanizzazione dei contesti di cura e riabilitazione.