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Sanità sostenibile: tra “cura” e “prendersi cura”

16 Maggio 2024

Per la prima volta oltre 40 esperti insieme tra medici, ricercatori, ingegneri, avvocati, psicologi, divulgatori e imprese, hanno lavorato insieme a Roma su tre tavoli paralleli per dare risposte concrete a un sistema sanitario al collasso che vede nella medicina digitale una soluzione efficace. Le sfide alle quali i professionisti si sono confrontati in questo evento rivoluzionario hanno toccato i temi tecnici della telemedicina o come trasformare per esempio i dispositivi medici nel corpo umano in device che comunicano con l’esterno, la sicurezza e la gestione dei dati, preziosi per il medico e la ricerca ma altrettanto importanti per il settore privato e vittime spesso di attacchi hacker e infine il dialogo con i senior che devono imparare a gestire le proprie cronicità attraverso soluzioni tecnologiche che interagiscono con l’intelligenza artificiale.

Il cambio di paradigma che sposta il benessere tra “cura”, totalmente a carico del sistema sanitario a “prendersi cura” che prevede un atteggiamento più responsabile da parte del cittadino, è l’unica strada per una Sanità sostenibile. ll mercato della sanità digitale in Italia, che ha raggiunto i 2,229 miliardi di euro nel 2023 e si prevede cresca fino a quasi 3 miliardi entro il 2026, rappresenta una straordinaria opportunità per migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema sanitario.

“Il PNRR rappresenta un’occasione senza precedenti, una forte spinta per l’innovazione e lo sviluppo del sistema della formazione superiore e della ricerca in Italia. Esso, infatti, si propone di superare quella distanza che separa il mondo della ricerca da quello dell’impresa, nell’ambito di una strategia che pone la ricerca e la formazione universitaria come motore primo di un processo di innovazione necessario per il nostro sistema Paese” ha spiegato Antonella Polimeni, Magnifica Rettrice della Sapienza.

I lavori sono stati avviati da Antonio Parenti, Direttore Rappresentanza in Italia Commissione Europea, il Prof. Vincenzo Cardinale, Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione Sapienza Università di Roma e Felicia Pelagalli, Direttore Culture: i 45 esperti hanno lavorato su tre diversi tavoli paralleli in modalità co-design idealmente in conclave con il compito di formulare le soluzioni per il futuro della sanità in Italia focalizzati su Cyber Humansensori, dati e cybersicurezza, Anziani, tecnologie per la salute e Relazioni di prossimità, modelli e buone pratiche.

A 45 anni dalla sua introduzione il sistema sanitario nazionale deve fare i conti con una delle popolazioni più anziane d’Europa e affrontare sfide sanitarie crescenti e costose: circa il 22% degli italiani ha più di 65 anni, una percentuale destinata a salire nei prossimi decenni. Questo invecchiamento demografico mette sotto pressione un sistema sanitario che già spende oltre 115 miliardi di euro all’anno, pari a quasi il 9% del PIL nazionale. Le malattie croniche, che prevalgono tra gli anziani, rappresentano il 75% di questa spesa, evidenziando l’urgente necessità di soluzioni sanitarie più efficienti e meno onerose. Nonostante l’importanza della digitalizzazione per affrontare tali sfide, l’Italia stenta a integrare pienamente le tecnologie digitali nella gestione quotidiana della salute; solo il 10-15% delle strutture sanitarie ha adottato sistemi di telemonitoraggio, un dato che contrasta nettamente con la media europea del 30%.  Il 40% degli italiani sopra i 65 anni soffre di almeno due malattie croniche, sottolineando la necessità di sistemi di gestione della salute più integrati e proattivi. La sfida è trovare soluzioni che spostino l’intervento dalla cura al prendersi cura: è il cittadino e la sua casa il punto su cui lavorare e non più solo il luogo sanitario.