16 Giugno 2025
Del Dott. Antonio Bernardi
Medico Sofrologo
Il concetto di salute in medicina è complesso e multidimensionale.
Tradizionalmente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la definisce come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solo l’assenza di malattia o infermità”. Questa visione sottolinea che la salute non riguarda solo il corpo, ma anche la mente e le condizioni sociali di una persona. Da uno studio dell’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità), di alcuni anni fa, è emerso che la maggior parte delle cause di morte dipendono dall’ambiente e dagli stili di vita, liberamente scelti o imposti, come causa o come concausa.
Secondo l’O.M.S. tre persone su quattro muoiono per malattie legate allo stile di vita o all’inquinamento. Il 20% dei fattori di malattie è legato direttamente al degrado ambientale, il 50% è dovuto a comportamenti umani scelti o imposti. Inoltre l’O.M.S. ha messo in evidenza che, pur attrezzando con la migliore tecnologia un ospedale, si può ridurre la mortalità soltanto del 11% (e lo Stato investe in questi “servizi di malattia” il 90% delle risorse), mentre agendo sugli stili di vita, il comportamento (creando “centri di salute”), potremmo ridurre la mortalità del 43% (e lo Stato investe, per correggere stili di vita e comportamento, solo il 1,5% delle risorse, veramente un’inezia).
Da queste premesse si capisce come sia fondamentale fare prevenzione ed educazione sanitaria. Abbiamo perciò bisogno di una vera cultura del Benessere che vuole “investire nella salute al posto di pagare la malattia”.
Purtroppo, come afferma A. Mahler, ex Direttore Generale O.M.S., “la maggior parte delle facoltà prepara i medici non per aver cura della salute, bensì per esercitare una medicina che non vede altro che la malattia o i mezzi tecnici per combatterla. Sempre c’è un professionista disposto a somministrare un nuovo medicinale perché il paziente fugga da se stesso. La dipendenza dal farmaco annulla la capacità di lottare: ricorriamo ai farmaci anche per casi banali; necessitiamo, insisto, di centri di salute, non di servizi di malattia.” Personalmente, come ex medico condotto e per una mia forma mentis mi sono sempre sentito un medico educatore ed ho sempre impostato un rapporto di tipo informativo-formativo col paziente al fine di sviluppare nella sua coscienza comportamenti positivi per prevenire forme morbose.
Questa mia convinzione si è rafforzata quando sono venuto a conoscenza della Sofrologia, scuola scientifica fenomenologica, la quale, con metodiche e tecniche proprie, effettuate a livello sofroliminale (tra la veglia ed il sonno) dove prevalgono le onde alfa dell’elettroencefalogramma e vi è un equilibrio bioenergetico tra i due emisferi cerebrali, consente alla persona di correggere stati di coscienza patologici, passare ad uno stato di coscienza ordinaria per poi acquisire una stato di coscienza positivo dove il soggetto sperimenta il vero benessere corpo-mente e si instaura una omeostasi tra sistema nervoso, endocrino ed immunitario.
La prevenzione in medicina è un concetto fondamentale che si applica in vari momenti della vita. Si suddivide in tre principali livelli:
- Prevenzione primaria: mira a evitare l’insorgenza di malattie attraverso interventi come vaccinazioni, campagne di sensibilizzazione, promozione di stili di vita sani (alimentazione equilibrata, attività fisica, abolizione del fumo, ecc.).
- Prevenzione secondaria: si concentra sulla diagnosi precoce per identificare malattie in fase iniziale e trattarle tempestivamente, spesso attraverso screening regolari come mammografie, pap-test, colonscopie o controlli della pressione arteriosa.
- Prevenzione terziaria: riguarda il miglioramento della qualità della vita delle persone già affette da una malattia, cercando di ridurre le complicanze e migliorare la gestione della condizione.
Si comincia a parlare di prevenzione sin dall’infanzia, con le vaccinazioni, e si prosegue lungo tutto l’arco della vita con controlli, educazione sanitaria e interventi di riduzione del rischio.
Questo è l’iter classico teorico della prevenzione che non riesce però a decollare perché le risorse economiche del Sistema Sanitario Nazionale sono tutte riservate a “servizi di malattie” non a “centri di salute”. Nella mia esperienza di medico sofrologo ritengo fondamentale il ruolo dell’educazione sanitaria con la Sofrologia per correggere stili di vita e comportamento, ridurre morbosità e mortalità, perché il problema vero è come noi ci sentiamo e ci percepiamo nella nostra coscienza. Non dimentichiamo che il corpo “legge” i nostri pensieri e fa da cassa di risonanza alle tensioni della mente. Fare educazione, in questo caso educazione sanitaria, significa proporre e sviluppare un comportamento idoneo che prevenga la malattia. Il concetto di educazione presuppone un certo tempo, una certa programmazione; inoltre nel processo educativo distinguiamo un processo informativo ed un processo formativo: il primo serve a stimolare la volontà di perseguire gli obiettivi prefissi, il secondo, invece, permette di raggiungere gli obiettivi attraverso lo sviluppo di un determinato comportamento.
Prendiamo come esempio la campagna di educazione contro il fumo. Scientificamente è riconosciuto che il fumo è cancerogeno, ne parlano tutti i mass-media, ma ciò nonostante quasi tutti, compreso la maggior parte dei medici, sono accaniti fumatori poiché hanno preso il vizio, l’abitudine al fumo. Molti dicono: “lo so, il fumo fa male, è cancerogeno, ma io non riesco a smettere di fumare, è più forte di me, se smetto mi sento nervoso, agitato, sto ancora più male”. Soltanto un’esperienza diretta più uno scambio reciproco, critico, di informazioni tra educatore ed educando, può indurre un cambio di comportamento, un rinforzo della volontà del soggetto. Le metodiche sofrologiche vanno annoverate nel processo educativo formativo perché propongono dei vissuti che sviluppano un comportamento positivo e rafforzano la volontà: il soggetto prende consapevolezza della sua condizione ed intuisce che lui può, ha insite in sé le capacità e possibilità per modificare uno stato esistenziale negativo che danneggia la sua salute. È questo il risultato pratico che hanno le metodiche sofrologiche nella lotta contro il fumo, droga, alcolismo etc., contro cioè tutte quelle manifestazioni esistenziali in cui vi è una dipendenza psicologica che si oppone all’interruzione di quella esperienza e/o sostanza. La Sofrologia è conoscere sé stessi per comprendere meglio gli altri ed il mondo che ci circonda ed è una conoscenza “per esperienza”.
Il prof. Alfonso Caycedo medico neuropsichiatrico, meriterebbe il Premio Nobel per ciò che propone e realizza la Sofrologia, la quale ha come oggetto la salute ed il benessere autentico dell’uomo ed è, dal punto di vista scientifico e neurofisiologico, la metodologia elettiva per combattere in modo efficace abitudini comportamentali nocive, quali l’uso di droghe, alcool, tabacco etc., prevenire e curare disturbi mentali e psico-somatici. L’individuazione da parte del Prof. Alfonso Caycedo del livello sofroliminale (tra la veglia ed il sonno) è un grosso passo in avanti nello studio della coscienza, poiché, attraverso il processo di sofronizzazione, possiamo veramente sviluppare e potenziare, in modo autonomo, le capacità universali della coscienza stessa.
Per la Sofrologia l’uomo è un essere originale, indivisibile e trascendente dotato nelle sue basi esistenziali di una forza, un potenziale energetico che unisce le strutture del corpo a quelle della mente. Questa forza è la coscienza attraverso la quale l’uomo trascende se stesso entrando in relazione con gli altri, l’universo intero, il suo creatore, Dio che è il Sommo Bene che da senso e valore alla nostra vita. La coscienza è il punto di incontro corpo-mente da dove parte il filo dell’aquilone che sorregge le nostre speranze. Corpo e mente sono le due facce della stessa medaglia che non devono essere divise, ma perfettamente unite ed integrate nella composizione dello schema corporeo per potersi percepire in armonia con sé stessi, con gli altri, con la natura, con l’intero universo.
A livello sofroliminale (dove si praticano tutte le metodiche e tecniche sofrologiche) siamo particolarmente percettivi, non abbiamo le interferenze del mondo esterno, eliminiamo le tensioni muscolari del soma ed i pensieri negativi della mente, ci concentriamo sul nostro mondo interiore e sperimentiamo un sentimento di pace, tranquillità, serenità. Sentiamo e viviamo il nostro corpo sia quando è completamente rilassato, sia quando lo attiviamo attraverso determinati esercizi per integrarlo nella nostra mente fino alla completa conquista della corporeità, cioè di un vissuto soggettivo della unitarietà corpo-mente-coscienza che coinvolge ogni dimensione della personalità. Questa armonia tra corpo-mente-spirito ci permette di conoscere ed attivare i meccanismi neurofisiologici del benessere, di potenziare e rafforzare il sistema nervoso-endocrino-immunologico, ci rende più resistente allo stress ed alle aggressioni quotidiane fisiche e psichiche e ci protegge da determinate malattie psico-somatiche. Questi vissuti positivi di benessere, nel creare connessioni sinaptiche e nuove reti neurali, permettono la rimozione di quelle reti neurali emotive che creano la malattia e ci tengono inibiti. Allargando ed espandendo la nostra coscienza non saremo più alla mercé della nostra biologia. Ecco la necessità di integrare la medicina classica con le metodiche e tecniche sofrologiche per ritrovare la salute non solo del corpo ma anche della mente e dello spirito.
Il prof. Caycedo ha saputo unire la saggezza millenaria delle antiche pratiche orientali con le più recenti scoperte della medicina occidentale. La Sofrologia si basa proprio su questo incontro: un metodo pratico per esplorare le sensazioni del nostro corpo e le emozioni della nostra mente, attivando quella naturale capacità che abbiamo di stare bene sia fisicamente che psicologicamente. Si tratta di riscoprire il potere della nostra coscienza, di capire meglio chi siamo e quali sono le nostre potenzialità, per vivere in armonia con noi stessi e con il mondo che ci circonda. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ci ricorda che la vera salute non è solo l’assenza di malattia, ma uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. La Sofrologia, un approccio che mira proprio a questo obiettivo, ci insegna a concentrarci sul coltivare il benessere, anziché preoccuparci unicamente della malattia. Come sottolineava A. Mahler, ex direttore generale dell’OMS, spesso la medicina si concentra troppo sulla malattia e sui farmaci, rischiando di farci dimenticare la nostra capacità intrinseca di guarire e di stare bene.
Abbiamo bisogno di “Centri di Salute” che ci aiutino a sviluppare le nostre risorse interne, anziché limitarci a “Servizi di Malattia” che curano solo quando il problema è già presente. L’idea è che, imparando ad ascoltare il nostro corpo e la nostra mente fin da giovani, prestando attenzione ai segnali di squilibrio, possiamo affrontare le sfide della vita in modo più consapevole e attivo, prendendoci cura di noi stessi “dal di dentro”. La speranza è che chi ha il potere di decidere, dalla politica all’imprenditoria, comprenda l’importanza di investire in questa vera cultura del “Ben-Essere”. Un equilibrio profondo tra corpo e mente è la base solida su cui possiamo costruire una vita piena e significativa. Come diceva il filosofo Schopenhauer, “La salute sta tanto al di sopra di tutti i beni esteriori che in verità un mendico sano è più felice di un re malato’.”
In Svizzera, dove il Sistema Sanitario è finanziato tramite assicurazioni, ai soggetti che praticano le metodiche e tecniche sofrologiche vengono fatti sconti perchè le persone che seguono regolarmente corsi di Sofrologia hanno meno ricoveri ospedalieri, riducono notevolmente il consumo di farmaci, migliorano le relazioni interpersonali, vanno più volentieri a lavoro con notevole diminuzione dell’assenteismo, sono più resistenti allo stress e si ammalano di meno.
La sofrologia non si occupa soltanto della terapia, ma soprattutto della prevenzione delle malattie; ha come oggetto non tanto lo stato di infermità, quanto la salute e il benessere autentico dell’uomo; interviene sull’uomo sia in quanto individuo, ma anche in quanto risultante dalle interazioni del gruppo sociale in cui si esprime e si caratterizza e dall’ambiente in cui opera e vive.
La Sofrologia, “ha la pretesa e il merito di affrontare il problema dell’uomo in quanto inscindibile unità biopsicologica, nella quale non c’è male fisico che non sia segno di un disagio più profondo, che implica elementi e fattori psicologici, relazionali, socio-culturali, che hanno la loro origine nelle situazioni conflittuali che l’impetuoso sviluppo economico, sociale e culturale impone in modi e forme diverse nelle differenti aree geoantropiche”.
La Sofrologia, sulla base di una valida sperimentazione scientifica, ha dimostrato che le metodiche e tecniche sofrologiche sono in grado, allorché si praticano in modo conforme, di mobilizzare le riserve genetiche (la mente è più potente dei geni) così da “giungere all’essere umano spersonalizzato (disperso nella massa) per riuscire a salvare la sua individualità, potenziare la sua personalità, renderlo consapevole e responsabile di fronte a sé stesso e di fronte al suo personale destino.
La Sofrologia nasce nel 1960 in Spagna, ma è oggi diffusa in tutto il mondo.
In Italia un decreto del Ministero della Sanità del 16 giugno 1990, pubblicato sulla G.U. n°158/1990, riconosce la Sofrologia come terapia medica e ne autorizza l’applicazione presso le case di cura neuropsichiatriche e riabilitative (fisioterapiche, logoterapiche, etc.).
Chi scrive ha già fatto questa esperienza su di sé ed ha visto la trasformazione, in senso positivo, di tante altre persone che hanno ritrovato il sorriso e la speranza attraverso un training di gruppo.
Mi auguro che la nuova cultura del vero Benessere “Dalla cura della malattia all’educazione alla salute” trovi consenso anche nel nostro conteso socio-sanitario per una vera ed efficace prevenzione che porti ad una notevole riduzione della mortalità e morbosità.
Se vogliamo salvare il Servizio Sanitario Nazionale diventa fondamentale la prevenzione e l’educazione sanitaria, poiché la spesa sanitaria per curare le malattie aumenta sempre di più.
Mi auguro che si creino anche in Italia “Centri di Salute” e che in essi trovi spazio la Sofrologia che è la disciplina medica che, in modo concreto, attraverso vissuti positivi, in primis il vissuto positivo del corpo, potenzia e rafforza la salute psico-fisica e aiuta l’essere umano a vivere in armonia con sé stesso ed il proprio
ambiente, rendendolo consapevole, libero e responsabile delle proprie azioni.