Cultura è Salute

L’arte che cura: dalla Pinacoteca di Brera arriva al Niguarda la “Madonna del velo”

26 Maggio 2025

Un progetto di ASST Niguarda di Milano, Pinacoteca di Brera con Arcidiocesi di Milano per portare opere d’arte in luoghi di sofferenza vede come prima scelta la “Madonna del velo” attribuita dagli studiosi a Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato, copia di un dipinto di Raffaello.

Prende avvio negli spazi dell’Ospedale Niguarda di Milano il primo appuntamento di un progetto di cura attraverso l’Arte, che è esito di un accordo di valorizzazione siglato 2024 tra La Fondazione Ospedale Niguarda con la Pinacoteca di Brera. Il progetto culturale “L’Arte che cura” intende portare opere d’arte in luoghi di sofferenza, dove la riflessione sui valori importanti della vita è più profonda. L’obiettivo è quello di dare sollievo e conforto ai malati per sostenerli nel loro percorso di cura. L’iniziativa vuole essere anche un segno tangibile di vicinanza, attraverso la bellezza, anche per la comunità sanitaria.

Per la prima volta, nel Blocco Sud dell’Ospedale Niguarda, sarà presente L’Ospite, un’opera d’arte proveniente dalla collezione della Pinacoteca di Brera e conservata presso la Quadreria Arcivescovile di Milano. Seguiranno altre esposizioni di opere provenienti dalla collezione Braidense, che potranno essere fruite dai pazienti e dai dipendenti dell’Ospedale per sostenere il rapporto fra arte-terapia-cura e per sostenere la comunità sanitaria attraverso progetti socioculturali. La necessità di un approccio sempre più umano alla cura passa anche attraverso la fruizione del bello. In questa luce l’arte-terapia, già da tempo inserita nei percorsi dell’Ospedale Niguarda, è ritenuta dagli studi di settore un fondamentale supporto alla sofferenza, alla guarigione e un fattore positivo, sia per i pazienti e sia per chi si occupa quotidianamente di accudirli e curarli.

Per questo motivo, per la Fondazione Niguarda è stata scelta una sacra famiglia. Il dipinto è una copia di un’opera di Raffaello, realizzata tra il 1511 e il 1512 per la Chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma. Gli studiosi non hanno ancora definito con certezza chi ne sia l’autore. Le tesi più accreditate lo identificano in Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato. Copia di Raffaello, l’opera è la “Madonna del velo”, datata 1635 circa. Nel dipinto Maria, in primo piano, solleva un velo. Il figlio reagisce al suo gesto. A destra, Giuseppe li osserva. Il velo, con il suo movimento, è un dettaglio prezioso. Dona movimento alla composizione e, al tempo stesso, richiama alla nostra mente il sudario e la Passione di Cristo. Lo sfondo è scuro. Questa scelta dell’artista mette in risalto i colori intensi della veste della Vergine e il candore dei tessuti. I giochi di luce seguono i corpi e rendono il velo ancora più leggero e quasi impalpabile. L’autore richiama le atmosfere dei dipinti di Leonardo da Vinci e, assieme, la familiarità e l’intimità tipiche di Raffaello.

Il tema in questo contesto di cura e la scelta della sua esposizione nel mese mariano sottolinea ancor di più il valore simbolico di sollievo e di riflessione sui valori importanti della vita, sugli affetti, sulla famiglia e sull’amore materno in un ambiente di sofferenza e di cura come quello ospedaliero” dichiara Angelo Crespi, direttore della Pinacoteca di Brera. 

Nel 1940, pochi mesi dopo la sua inaugurazione, Niguarda era già noto come ‘La città dell’Arte’: perché accanto ai servizi di assistenza e cura era anche un luogo di cultura, capace di esporre una collezione di opere d’arte di rilievo – spiega Alberto Zoli, presidente della Fondazione Ospedale Niguarda e Direttore Generale ASST Grande Ospedale Niguarda – Il nostro legame con l’arte continua ancora oggi e si rafforza anche grazie al nostro approccio One Health: la salute oggi non è più “solo” curare le persone, ma è anche curare il luogo in cui vivono e lavorano, l’aria che respirano, le interazioni che hanno con le altre specie, così come promuovere la prevenzione e la sostenibilità. In tutto questo è dedicata grande attenzione ai luoghi fisici come vero e proprio veicolo di salute: con la loro salubrità, ma anche con la loro ‘bellezza’ e l’interconnessione con la pittura, la scultura, la musica. La collaborazione con la Pinacoteca non poteva che realizzarsi in uno dei nostri Padiglioni”.

L’arrivo dell’opera dalla Pinacoteca di Brera è un’altra iniziativa della Fondazione Ospedale Niguarda che in poco meno di due anni ha raggiunto importanti traguardi e sviluppato tanti progetti in favore dei pazienti di ASST Ospedale Niguarda – conclude Riccardo Bertollini, Segretario della Fondazione Ospedale Niguarda – Le prossime iniziative saranno la cena di raccolta fondi per il progetto “Sport per Crescere” il prossimo 23 giugno presso il Centro Ippico “Vittorio Di Capua” all’interno dell’Ospedale e la serata al Teatro alla Scala il 30 marzo 2026, solo per citarne alcune. Prosegue inoltre la campagna per la donazione del 5×1000”.