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SPECIALIZZAZIONI MEDICHE – Aspettando il concorso

16 Settembre 2020

Dopo il rinvio di due mesi, che si è reso necessario in seguito alla pandemia da COVID-19, il prossimo 22 settembre si terrà il concorso per le specializzazioni mediche. Vi proponiamo l’intervista ad Antonio Mancini, Presidente dell’Accademia AIMS, l’Accademia Italiana Medici Specializzandi, che ci ha illustrato le principali novità di quest’anno. 

Il prossimo 22 settembre si svolgerà il concorso di ammissione dei medici alle scuole di specializzazione di area sanitaria. Cosa cambia rispetto agli anni passati, anche alla luce della recente pandemia?

Il concorso è stato posticipato, doveva svolgersi a luglio, mese in cui viene fissata solitamente la data ogni anno. Ma la pandemia ha comprensibilmente generato molta incertezza. Solitamente il bando esce a maggio, ma questa volta il Ministero non è stato in grado di farlo poiché eravamo reduci da tre mesi di lockdown; di conseguenza come prima novità è aumentato sensibilmente il numero dei partecipanti al Concorso, includendo i laureati degli ultimi mesi. Anche se il numero di borse di specializzazione complessive è aumentato quest’anno, bisogna considerare che non è stato ancora raggiunto l’optimum di una borsa per partecipante, perché in un grande paese come l’Italia ogni medico laureato deve avere il diritto di potersi specializzare. Da anni in AIMS richiediamo al Ministero di rivedere la programmazione delle borse messe a bando per gli aspiranti specializzandi, aumentandolo per un numero pari ai laureati in Medicina in Italia. E’ una battaglia di civiltà, e sono certo che prima o poi le nostre richieste verranno ascoltate.

In merito alle problematiche legate al coronavirus, ritengo sia giusto che tutti medici possano partecipare al Concorso, dovrebbe essere prevista una sessione di recupero, per permettere anche ai colleghi affetti da Covid di partecipare regolarmente al Concorso, in piena sicurezza.

Come valuta il numero chiuso a Medicina e Chirurgia?

E’ importante che ci sia una corretta programmazione da parte del MIUR, che in termini pratici significa poter far corrispondere ad ogni studente una borsa di specializzazione. Si tratta di un calcolo matematico e puramente logico: se aumento il numero di ingressi, devo prevedere anche un numero maggiore di borse di specializzazione. In un paese civile funziona così e sarebbe assurdo aumentare il numero di accessi a Medicina senza aumentare le borse di specializzazione, perché si creerebbe un delta sempre più ampio di medici precari. Bisogna garantire ad ogni medico un contratto di specializzazione.

Perché, secondo lei, molti giovani medici preferiscono andare a lavorare all’estero?

Ciò avviene perché, non essendoci contratti per tutti, un medico italiano formatosi in Italia, piuttosto che rimanere precario un anno fino al prossimo concorso, preferisce tentare la sorte altrove o comunque avere possibilità lavorative all’estero. Ma è un vero peccato anche da un punto di vista economico: basti pensare a quanto lo Stato spende per consentire ad un medico di laurearsi, è inconcepibile pensare che poi, dopo la laurea, il medico decida di andare via. Non penso che l’estero sia meglio dell’Italia, ma qui manca la programmazione del numero di borse e quindi viene anche meno la possibilità per tutti di specializzarsi. Se facciamo questo ragionamento, la fuga dei cervelli diventa comprensibile e condivisibile.

In qualità di Presidente AIMS, si sente di dare qualche consiglio utile a chi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro, considerando anche questa particolare contingenza storica?

Come Accademia AIMS siamo leader nella formazione in Italia e forniamo un servizio di tutor per la scelta della specializzazione, ad esempio consigliando la Scuola migliore per formarsi. Sul nostro sito accademiamedici.it si possono consultare gratuitamente le recensioni delle varie Scuole di Specializzazione scritte in forma anonima dagli Specializzandi di tutta Italia, che valutano proprio i vari aspetti, sia positivi che negativi, delle Scuole di Specializzazione delle diverse città. Inoltre, è molto importante essere sicuri della scelta di Scuola che si compie, del tipo di percorso che s’intende intraprendere, perché sarebbe un peccato scegliere una Scuola e poi lasciarla dopo poco, negando così l’opportunità di iscriversi a quella stessa Scuola ad altri colleghi che hanno partecipato al Concorso. I giovani medici di oggi saranno i professionisti della sanità del futuro, quindi è importante che ci sia voglia di esprimersi al meglio, e a tal fine suggerisco agli Specializzandi anche un periodo all’estero, previsto da contratto per un massimo di 18 mesi, che significa in questo caso aprirsi alla possibilità di arricchire il proprio bagaglio formativo, apprendere nuove tecniche e conoscere nuove realtà, per diventare professionisti sempre più preparati e pronti alle sfide che la Sanità italiana ci metterà di fronte nel prossimo futuro.