L'intervista

APPELLO alla responsabilità – Parola al presidente FNOMCeO, Filippo Anelli

16 Settembre 2020

Che fase stiamo attraversando e come valuta questo nuovo aumento di contagi?

“La seconda ondata è sostanzialmente iniziata. Attualmente assistiamo ad una circolazione del virus, soprattutto per via degli asintomatici, in quanto dopo il ritorno dalle vacanze moltissime persone hanno contratto il covid. Il governo ha provato a contenere questa ondata, con i test sierologici e i tamponi negli aeroporti, soprattutto per le persone considerate maggiormente a rischio, individuando e circoscrivendo tutte quelle aree nelle quali la situazione non è completamente sotto controllo. Dagli ultimi bollettini emerge un’ascesa dei casi, alla quale dobbiamo aggiungere, la risalita del numero dei ricoveri in terapia intensiva, seppur il modo graduale. Questo quadro, onestamente, non lascia ben sperare perché la situazione mi ricorda lo scorso gennaio, quando non c’era consapevolezza di cosa stava accadendo, ma il virus intanto s’insinuava nelle nostre vite. Oggi il tema principale è soltanto uno: essere assolutamente prudenti. Essere responsabili, tutti quanti. Il rispetto delle sono gli unici strumenti che ad oggi abbiamo.

Con la ripresa delle attività scolastiche, teme che la situazione possa precipitare di nuovo?

La riapertura delle scuole significa ritornare alla normalità. Bisogna evitare in qualsiasi modo un secondo lockdown, ritengo sia doveroso riavviare tutte le attività.  La scuola significa istruzione, rapporti sociali, quindi era importante dare un segnale. Ma naturalmente la scuola, come ogni altra comunità e luogo di aggregazione, rappresenta un fattore di rischio. Saranno importanti la sorveglianza, per bloccare qualsiasi episodio che possa avviare un focolaio, ed il rispetto di tutte le misure definite dal Cts in modo tale che le lezioni possano svolgersi in sicurezza. Mascherina e distanziamento sociale sono in grado di abbattere significativamente la possibilità di contagiarsi e quindi diventa fondamentale da parte di tutti essere responsabili. Nei mesi del lockdown lo siamo stati, ma oggi non dobbiamo abbassare la guardia. In forma diversa, convivendo con questo virus, tentiamo di riprendere la nostra vita di sempre. La società deve andare avanti, ma è necessario anche proteggersi.

I medici, secondo lei, sono sufficientemente tutelati, considerati i rischi che corrono?

Il tema riguarda soprattutto i dpi. Le attività di assistenza devono continuare, ma gli operatori devono poter operare in sicurezza. A livello territoriale i dispositivi di protezione individuale erano inizialmente insufficienti, oggi invece possiamo affermare che sono abbastanza diffusi. La Federazione ha firmato un protocollo d’intesa con il commissario Domenico Arcuri, che prevede di acquistare le mascherine chirurgiche agli stessi prezzi di produzione, soprattutto per i liberi professionisti. Siamo quindi nelle condizioni di poter ripartire ed offrire a tutti i nostri medici l’opportunità di lavorare senza rischi. Il governo, su nostro input, ha recentemente precisato che i dpi devono essere consegnati prioritariamente ai medici, compresi i medici convenzionati, ovvero i medici di famiglia, gli specialisti ambulatoriali, il 118 ecc. quindi come federazione abbiamo completato un lavoro di messa in sicurezza dell’intera categoria.

Avvicinandoci al periodo delle influenze, quest’anno si aspetta una corsa al vaccino?

La corsa al vaccino me la auguro davvero perché aiuterebbe molto noi medici nel fare diagnosi corrette. Poniamo questo esempio: se ho delle manifestazioni di febbre e tosse, ma sono vaccinato, mi orienterò più facilmente sulla diagnosi del Covid. In caso contrario sarà più complicato barcamenarsi e stabilire la patologia corretta. Inoltre bisogna ricordare che la vaccinazione antinfluenzale non aiuta solo i medici, ma anche i cittadini, perché riducendo la possibilità di prendere l’influenza, certamente si abbassa anche il rischio di avere complicazioni. La vaccinazione è un beneficio di cui tenere conto, soprattutto ora, perché eviterà di affrontare una malattia che costringe a letto milioni di persone e che avrà un calo delle difese immunitarie, una conseguenza da evitare, soprattutto in questo momento.