Medico-Paziente

Vaccino COVID e gravidanza.
Le indicazioni della ginecologa MARIANGELA PORTA

21 Gennaio 2021

Le donne in stato interessante non sono escluse dalla campagna, ma dovranno valutare con il proprio medico il rapporto fra rischi e benefici. Ne parliamo con la ginecologa Mariangela Porta.

Le donne in gravidanza non sono escluse dalla campagna vaccinale: ma in che modo dovranno “regolarsi” e valutare con il proprio medico il rapporto fra rischi e benefici?

Nell’ultimo mese, in concomitanza con l’inizio della campagna vaccinale contro il COVID 19, le Società scientifiche internazionali e nazionali che si occupano dell’area materno-infantile hanno elaborato delle indicazioni ad interim riguardanti gravidanza e allattamento. L’argomento è oggetto di studio in quanto le donne in gravidanza non sono state incluse nei trial di valutazione dei vaccini Pfizer e Moderna e pertanto non si dispone di dati di sicurezza ed efficacia in questa popolazione. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) , la FDA (Food and Drug Administration), il CDC (Centers for Disease Control and Prevention)  e l’ACOG (American College of Ostetricians and Gynecologists ) statunitensi, la SOCG (Società di Ostetricia e Ginecologia Canadese) il RCOG (Royal College of Obstetricians & Gynaecologists) britannico, la CHM (Commision on Human Medicines ), l’ EMA (European Medicines Agency) e l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) concordano su una linea prudente secondo la quale il vaccino anti COVID non dev’essere proposto a tutte le gravide ma a gruppi selezionati. Questa raccomandazione è ben espressa da dalla SOGC: “per i soggetti ad alto rischio di infezione e/o morbidità da COVID-19, il rischio documentato di non vaccinarsi supera quello teorico e sconosciuto di vaccinarsi durante la gravidanza o in allattamento e la vaccinazione dovrebbe essere offerta”. In Italia sono stati pubblicati  all’inizio di gennaio 2021 un rapporto dell’ItOSS (Italian Obstetric Surveillance System) ed una position paper ad  interim condivisa da SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia), AOGOI (Associazione dei Ginecologi Italiani), AGUI (Associazione Ginecologi Universitari Italiani), AGITE (Associazione Ginecologi Territoriali) e  SIN (Società Italiana di Neonatologia) in cui si ricorda che il vaccino non è costituito da virus vivo attenuato ma da RNA  che stimola una risposta immunitaria nell’ospite e viene rapidamente degradato ed eliminato e che i dati derivanti dalla sperimentazione animale non riferiscono anomalie fetali. Viene chiarito inoltre quali sono le categorie di gravide da considerare a rischio aumentato alle quali quindi consigliare la vaccinazione: quelle con età uguale o superiore a 35 anni, con comorbidità come asma, diabete e ipertensione, appartenenti a etnia nera o minoranze etniche ed operatrici sanitarie.

Esistono delle controindicazioni per le future mamme o per le mamme che allattano?

Non legate specificamente alla gravidanza o all’allattamento. Controindicazioni generali vengono esaminate durante il colloquio con gli operatori sanitari. La vaccinazione anti COVID non è incompatibile con altre vaccinazioni raccomandate in gravidanza come quelle contro influenza e pertosse, preferibilmente con un intervallo di due settimane. In caso di dubbio non è richiesto un test di gravidanza preliminare al vaccino e non viene consigliato di posporre una gravidanza desiderata. Pur rimanendo la vaccinazione anti COVID una scelta della donna, l’invito è a informarsi sull’argomento confrontandosi con gli operatori sanitari di riferimento che soli possono dare i consigli e i chiarimenti giusti. Per quanto riguarda la ricerca di documentazione sul web la preghiera è più che mai a consultare fonti scientifiche e accreditate da validare poi con l’operatore sanitario. Lo stesso consenso informato da rilasciare in occasione della vaccinazione prevede l’informazione chiara, esaustiva e comprensibile da parte di due operatori sanitari in modo che la scelta di vaccinarsi sia pienamente consapevole. Analogamente a quanto detto per la gravidanza la vaccinazione non è da escludere nei gruppi di donne a rischio che stanno allattando, che potranno continuare a farlo per non privare il loro bambino di tutti i vantaggi ormai ampiamente dimostrati dell’alimentazione al seno.

Se una donna vaccinata scopre di essere in gravidanza subito dopo la vaccinazione, come deve comportarsi?

Rivolgersi al Ginecologo/a o all’Ostetrica/o prescelto per il monitoraggio della gravidanza per gli accertamenti clinici, laboratoristici e strumentali necessari.  Non vi sono indicazioni all’interruzione della gravidanza: le osservazioni su un campione seppur limitato di casi non hanno evidenziato eventi avversi. Vi sono dunque buone ragioni per vivere con la maggiore serenità possibile un periodo della vita tanto importante.

Infine come si può aiutare a superare la paura?

Offrendo alla gravida tutto il sostegno che è dovuto in un momento così unico della storia personale e sociale, attraverso la disponibilità a informare, dedicare tempo ed attenzione, curare e accompagnare nel percorso della maternità nascente.  Rassicurando sulla serietà dei risultati ottenuti dalla comunità scientifica a vantaggio di tutti. Invitando a continuare ad osservare scrupolosamente tutte le misure di sicurezza raccomandate.