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Vaccini anti-Covid, perché gli italiani sono diffidenti?

30 Marzo 2021

Anche in Italia prosegue la campagna vaccinale, ma nell’arco di un anno sono aumentati di oltre cinque volte, passando dal 7% al 37%, gli italiani preoccupati per gli eventi avversi del vaccino anti Covid-19.

A scattare una nuova fotografia sulle paure degli italiani nei confronti dei vaccini anti-Covid 19 è l’indagine di EngageMinds HUB, il Centro di ricerca dell’Università Cattolica, campus di Cremona, realizzato dalla direttrice Guendalina Graffigna insieme a Serena Barello, Lorenzo Palamenghi, Mariarosaria Savarese e Greta Castellini. Lo studio fa parte di un Monitor continuativo sui consumi alimentari e sull’engagement nella salute che rientra nelle attività del progetto CRAFT (CRemona Agri-Food Technologies) e di IRCAF (Centro di riferimento Agro-Alimentare Romeo ed Enrica Invernizzi).

Dai risultati dell’indagine, condotta su un campione di oltre 5000 italiani, rappresentativi della popolazione per sesso, età, occupazione ed appartenenza geografica, è emerso che più di un intervistato su due teme i possibili effetti avversi: nel dettaglio il 37% a fronte del 7% dello scorso maggio. Inoltre negli ultimi mesi è diminuita anche la quantità degli italiani fiduciosi nella capacità del vaccino anti- Covid-19 di risolvere definitivamente la situazione di emergenza (dal 64% di maggio al 59% di oggi).

Molti si dichiarano “spaventati” o peggio ancora “fatalisti” rispetto all’evoluzione della pandemia ed esprimono “scetticismo” per i tanti rallentamenti ed ostacoli nella campagna vaccinale, che sta comunque proseguendo in tutta Italia, seppure in modo non omogeneo. Il 46% degli intervistati ritiene di voler rimandare l’adesione al vaccino, in attesa che ne escano altri “più sicuri”. Solo 4 su 10, infine, dichiarano di essere “ottimisti” e di sentirsi “più sicuri” grazie alla campagna vaccinale in corso.