Medico-Paziente

Sindrome dell’Artrosi Temporo-Mandibolare o Sindrome di Costen
di GIAN PIERO SBARAGLIA

Già negli anni ’80, in collaborazione con i colleghi della Reumatologia del S. Camillo di Roma, mettemmo in evidenza una forte incidenza della malocclusione quale etio-patogenesi della Sindrome dell’Artrosi Temporo – Mandibolare (Sindrome dell’A.T.M.)  e la comparsa di complicanze Audio-Vestibolari. Il tutto si concretizza nella Sindrome di Costen, sovente messa da parte nella genesi di specifici riflessi audio – vestibolari, spesso addebitati più facilmente a motivazioni Artrosiche Cervicali. Lo studio è stato oggetto di una nostra Pubblicazione e Comunicazione in un congresso di otorinolaringoiatria proprio in quegli anni. (“Sindrome di Costen e suoi rapporti con la malocclusione”, G. Minisola, G.C. Nicotra, G.P. Sbaraglia- Artis Medicae Sabinae Acta- n.3 – 1983).

Questa premessa si è resa necessaria per mettere in evidenza, oggi più che mai, che, attraverso le osservazioni provenienti dalla nostra attività ambulatoriale, numerosi sono i pazienti che si rivolgono allo specialista otorino, soprattutto per la comparsa di alcuni sintomi otologici, apparentemente privi della caratteristica delle “Acuzie”, quali l’otite acuta o la vestibolite acuta. Sono infatti sintomi “sfumati”, definiti per lo più come “ovattamento dell’orecchio”, sensazione di “instabilità nella deambulazione e nella stazione eretta” (quello che a Roma chiameremo “lo sbarellamento” nel camminare), “otalgia” durante la masticazione e non, ma anche “comparsa di acufeni”, spesso descritti come “fischi” improvvisi all’orecchio, che poi scompaiono dopo breve tempo; talora cefalea – francamente temporale ed emifrontale – con nevralgie trigeminali.

C’è da aggiungere, inoltre, che tali pazienti sono prima trattati dal curante, che troppo spesso li inquadra come disturbi legati alla “Artrosi Cervicale”, specie se, ai sintomi sopracitati, si aggiungono altri quali la cefalea per lo più temporo -frontale, o le mialgie del collo fino a raggiungere le spalle. Per questo subito e sovente il paziente viene inviato all’ortopedico e al fisioterapista, ritenendo che, in questo contesto, la sintomatologia Audio-Vestibolare è ricompresa tra i sintomi della “Cervicale”, curando la quale si arreca beneficio anche ai risentimenti cocleo – vestibolari.

Ecco allora che lo specialista otorino, dopo aver visitato il paziente e dopo aver costatato, all’apertura della bocca, l’assenza di uno o più elementi dentari, o numerosi denti curati per carie, o addirittura un disordine della dentatura, o un evidente consumo della corona dei denti dovuto al bruxismo, magari con prognatismo del mascellare superiore e progenismo della mandibola, che si riflette in una  anomala masticazione, palpa bilateralmente e simultaneamente l’articolazione temporo-madibolare durante l’apertura e chiusura della bocca, che oltre a provocare dolore in quella regione, mette in evidenza uno “scroscio” articolare, segno indiscusso di artrosi della articolazione.

Si aggiunga poi la presenza di anomali movimenti di lateralità della mandibola e, qualche volta, la perdita del rapporto articolare per una risata esagerata o uno sbadiglio eccessivo, che talvolta danno origine, per l’ apertura esagerata della bocca, ad una dislocazione dell’articolazione stessa,che necessita poi di essere trattata, per la riduzione, con la manovra di Nélaton (Parigi 1807-1873) ,seguita, laddove necessita, anche dalla “Fasciatura di Barton” (v. fig.1), con garza elastica, a mò di 8 , atta a tenere la mandibola meglio in “situ” e provvedere ad una rapida risoluzione della sintomatologia algica loco-regionale.  

Fasciatura di Barton
Fig. 1

A darci quindi una giustificazione del coinvolgimento del sistema audio –  vestibolare , ci pensa l’Anatomia della Regione Temporo – Mandibolare e le sue connessioni con le regioni e i sistemi limitrofi, (cfr.:“ANATOMIA/FISIOLOGIA DELL’ARTICOLAZIONE TEMPORO-MANDIBOLARE”,Insegnamento di Fisiologia Masticatoria, docente:Prof.ssa Roberta Cimino- Università degli Studi “Federico II”- Napoli; “LE ARTICOLAZIONI TEMPORO-MANDIBOLARI, di Pietro Pellegrini e Giorgio Calura, Università di Ferrara,Copyright Pfizer Italiana s.p.a.-1984).

In effetti solo l’Anatomia di quella regione ci dà contezza del perché con la sindrome dell’Artrosi Temporo – Mandibolare, si verifica l’Ovattamento dell’Udito, che compare e scompare e che con il tempo, se non trattato, può rimanere permanente, arrecando ipoacusia. Stesso discorso vale per il sistema Vestibolare, per la comparsa di “Vertiginosità” (il dizzines degli inglesi), momentanea ed improvvisa. La responsabilità di tutto ciò sta nelle numerosissime connessioni Vaso – Neuro – Muscolari, di cui l’Articolazione è provvista, le quali, quando questa mostra un qualche segno di flogosi, ne stimola la sensibilità, che poi si traduce nella lista dei sintomi già citati.

Questa Sindrome, quindi, la potremmo definire una Sindrome “Multidisciplinare”, il cui trattamento prevede l’intervento in sintonia di vari specialisti, pena l’inutile sofferenza dei pazienti. Ma deve essere “considerata” e ripensata soprattutto dai Medici di Base, onde evitare inutili “giri” e perdite di tempo ai pazienti che, la maggior parte delle volte, consultano uno specialista ORL, solo come ultima chance, magari perché fastidiosa è la VERTIGINE o gli ACUFENI.

A cura del Dott. Gian Piero Sbaraglia
MEDICO CHIRURGO
Spec. In Otorinolaringoiatria
già Primario Otorinolaringoiatra,
C.T.U. del Tribunale Civ. e Pen. di Roma
Direttore Sanitario e Scientifico Centro di Formazione
BLSD-PBLSD – Accreditato ARES 118-Lazio e IRC-
Misericordia di Roma Centro – ROMA.