Pareri a confronto

Vaccino sì, vaccino no? Una diatriba infinita
di GIAN PIERO SBARAGLIA

pubblicato il 2 Novembre 2021

Un’occasione persa: perché non aver istituito un tavolo di confronto tra scienziati delle due parti per discutere – dati alla mano – la linea da seguire secondo direttive scientifiche?

La diatriba “Vaccino sì – Vaccino no” sta assumendo contorni da girone infernale dantesco. Il bello è che, soprattutto dalla parte dei Vaccino- no, non ci è chiaro quali siano realmente le istanze scientifiche addotte a suffragare le loro posizioni. Non basta che venga detto tutto ed il contrario di tutto circa la propria libertà di scelta, prerogativa indiscussa della indipendenza di ogni singola persona.

Sì, si può pensare tutto ed il contrario di tutto, ma non si può tollerare quello che già il grande poeta Dante ci insegnava “Libertà va cercando ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta” (1 Canto del Purg. v.41). Libertà legata e sostenuta da regole che non la facciano scivolare nella messa a repentaglio della libertà altrui: la tua libertà finisce laddove inizia la mia, e la mia è sacra quanto la tua. E allora?

Ecco la provocazione: che ci si incontri su un tavolo di discussione seria alla luce di evidenze scientifiche: da una parte gli scienziati Vaccino – sì, dall’altra gli scienziati Vaccino – no.

E’chiaro che il confronto deve avvenire con giuste argomentazioni e dimostrazioni ineccepibili, quelle giuste argomentazioni e dimostrazioni che hanno reso possibile l’iscrizione nel Prontuario Farmaceutico tutti gli altri medicinali, ora in commercio: si pensi agli antibiotici, ai vaccini per il morbillo, difterite, tetano, poliomielite e oggi pure per la malaria, che tante vittime miete nel continente Africano.  Perché oggi l’attenzione si è concentrata sul vaccino anti Covid -19?

È l’argomento del giorno. È l’argomento toccato da tutti o quasi i programmi televisivi e da tutte le testate giornalistiche. Non si fa altro che parlare di questo, di chi parteggia per questa vaccinazione e di chi invece oppone resistenza a questa vaccinazione, quando, al di là di ogni diatriba, se si va solo a guardare di quanto la pandemia si sia ridotta dopo le vaccinazioni, ci si rende conto di come stanno realmente le cose. E poi dove le mettiamo le decisioni estemporanee da parte delle Istituzioni nel fronteggiare la pandemia? Mettere la mascherina quando si è in discoteca “seduti”, mentre può essere tolta quando si “balla”!

Obbligatorio il Green-pass nel lavoro, ma non quando si prendono i mezzi pubblici; tutto ciò concorre a creare confusione, ma soprattutto irritazione da parte della gente che non è stupida nel fare qualche riflessione su decisioni contraddittorie!

Chiudere gli occhi di fronte a questa realtà non solo è da persone che rinnegano la cultura, ma che non accettano il confronto perché arroccate per orgoglio sulle loro posizioni. E l’insistenza nel perorare le proprie istanze o convinzioni soprattutto con poche “pezze d’appoggio” in mano, non è un segnale di cultura.

Infatti, la cultura, quella vera, e la conoscenza, quella vera, sono condite dalla umiltà, non dall’arroganza, né tanto meno dalla violenza, violenza che in questi giorni abbiamo visto svilupparsi su questo argomento dei “Vaccino – no”, per le piazze, per le strade, esplodendo anche contro persone (giornalisti) che cercavano di fare il loro lavoro. Questa non è cultura!

E allora si faccia un bel confronto alla Americanasu questi temi, ma come già detto sopra, con argomentazioni non inventate, ma con dati certificati e ripetibili, come quelli relativi al numero dei nuovi contagiati e ricoverati che appartengono alla classe dei Vaccino – no. E che il tutto nasca da una scarsa informazione e cultura, lo si può dedurre dal fatto che nessuno ricorda che già dai tempi della cultura greca e latina ( che se riletta bene e con attenzione ci farebbe dire che “Oggi non ci siamo inventati niente di nuovo…..”), perché già Lucrezio (94 a.c.) nel suo De rerum natura affermava che : “ Quod cibus aliis est ,aliis fuat (fiat) acre venenum”, volendo sentenziare che ciascuno di noi risponde ad agenti esterni (foss’anche cibo!), in maniera diversa da altri, quasi ad anticipare  “l’azione o l’esistenza del Sistema Immunitario” diverso da uomo a uomo.  Più tardi gli fece eco Galeno (129 D.C.) quando affermò che “Medicamentum est omne quod naturam nostram alterare potest”, e che oggi dovrebbe far meditare chi mette alla gogna certi farmaci – nel nostro caso il vaccino anti Covid-19, che come del resto ogni farmaco può avere reazioni avverse, da non addebitare esclusivamente al farmaco in sé, ma alla particolare sensibilità del nostro Sistema Immunitario.

E allora? Ci si confronti così da dare risposte giuste ed oneste, ma soprattutto di scienza, a quei cittadini frastornati, imbarazzati e dubbiosi su che cosa sia meglio fare. 

Dr. Gian Piero Sbaraglia,
già Primario di Otorinolaringoiatria,
Consulente Tecnico d’Ufficio Tribunale di Roma,
Direttore Sanitario e Scientifico
Centro di Formazione BLS-D, PBLSD, accreditato ARES-118 e IRC, Misericordia di Roma Centro.