Sanità e Territorio

COVID-19: buone prassi per il Medico di Medicina Generale
di LEONIDA IANNANTUONI

7 Febbraio 2022

È stata divulgata la 2ª edizione del manuale “COVID-19: buone prassi per il Medico di Medicina Generale” a cura del CTS ASSIMEFAC. In questa intervista il Presidente, Leonida Iannantuoni, la presenta ai colleghi, spiegandone contenuti e finalità.

La 2ª edizione del manuale “COVID-19: buone prassi per il Medico di Medicina Generale” segue quella diffusa lo scorso anno. Le chiedo subito cos’è cambiato negli ultimi dodici mesi?

Potrei risponderle con una battuta: la prima edizione contava 36 pagine, la seconda 80!
Ma la vera risposta è che in questo ultimo anno le conoscenze, e con esse le opportunità di contrasto alla pandemia, hanno fatto passi da gigante. Pensiamo ai vaccini, unica risorsa per la prevenzione della patologia, che hanno fatto la loro comparsa nello scenario mondiale proprio nel periodo in cui è stata pubblicata la I° edizione e, quindi, non erano in essa menzionati, e così per la terapia con anticorpi monoclonali e con i recenti farmaci antivirali utilissimi nel ridurre, se non azzerare, le conseguenze della malattia. Un anno fa si iniziava appena a parlare della sindrome del paziente Long Covid, oggi è ben codificata e, nella presente edizione, è ben esplicata così come la terapia riabilitativa di tale tipologia di paziente. Per sintetizzare, la 2ª edizione prende lo spunto dalla 1ª, ne riporta alcuni contenuti, ribadisce l’inutilità di alcune terapie “fai da te” ma, soprattutto tratta argomenti, come quelli accennati, che nella precedente edizione non erano neanche ipotizzati.

La gestione della pandemia è migliorata o parliamo ancora di “emergenza” per la medicina generale?

Se per emergenza intendiamo le decine di telefonate quotidiane di pazienti con sintomi gravi, purtroppo da trattare a distanza con l’impagabile supporto dei Colleghi delle USCA, a cui va tutta la nostra riconoscenza e stima, no non siamo più in quella fase emergenziale. Purtroppo la sagacia di alcuni vertici della Sanità ha partorito, per ogni paziente venuto a contatto con un caso positivo e/o per ogni paziente che abbaia contratto il Sars-Cov-2, un enorme carico burocratico, che grava sulle spalle dei Medici di Famiglia, e che rende ancora più arduo il loro compito clinico. Dobbiamo considerare che, al netto delle ingenerose critiche pervenute alla categoria, i Medici di Famiglia sono i soli che, nella pandemia, non hanno mai smesso di occuparsi a tutto tondo dei propri pazienti. Si, a causa del carico burocratico siamo ancora in emergenza!

Cosa contiene questo manuale ed in cosa può essere utile ai colleghi?

Suggerimenti che i Colleghi, adattandoli caso per caso, possano applicare nel quotidiano, tra questi: una bussola per districarsi nei meandri della citata burocrazia; indicazioni sulla gestione domiciliare, dalla individuazione dei pazienti a più alto rischio di evolvere nelle forme gravi del COVID-19 ai farmaci da utilizzare a domicilio, ai criteri di selezione dei pazienti arruolabili per la terapia con anticorpi monoclonali o con i farmaci antivirali e tanto altro. Tra i principali temi trattati ci sono le terapie, il supporto al paziente, la collaborazione con i Colleghi delle USCA e con i Colleghi dei reparti Covid.

Come si è evoluta la figura dei medici di medicina generale, ormai quotidianamente alle prese con pazienti affetti da COVID-19?

La pandemia ha dato una accelerata ad alcune forme di telemedicina, ha “costretto” i vari Sistemi Sanitari Regionali a potenziare la ricetta elettronica ed attivare il Fascicolo Sanitario. Sicuramente è cambiato il rapporto quotidiano con il paziente infatti, oggi, non si vedono più gli studi medici affollati magari per il solo ritiro di una prescrizione e questo permette di dedicare più tempo ed attenzione al paziente con patologia, questo sarà ancora più vero quando cesserà l’emergenza burocratica prima accennata.

Il manuale vuole in qualche modo dare una risposta alla mancanza di una visione d’insieme della gestione domiciliare? Che scenario possiamo tracciare per il futuro?

Il Medico di Medicina Generale, proprio per la specificità del suo ruolo si approccia al paziente ed alla sua patologia in maniera globale tenendo conto, ad esempio, del suo contesto familiare. Si il manuale si propone proprio di considerare il paziente nel suo molteplice aspetto di persona sofferente, componente di una famiglia che si preoccupa e si prende cura di lui, fruitore delle prestazioni del Sistema Sanitario.
Per quanto concerne il futuro non posso che auspicare un potenziamento della Medicina Generale vero primo fronte della Sanità.