Medico-Paziente

L’arma segreta del COVID-19? La microtrombosi “bianca”: un caso clinico
di GIUSEPPE CINQUEPALMI

9 Febbraio 2022

Una paziente di anni 67 riferiva “esordio dei sintomi con febbre e faringodinia dopo contatti pregressi con familiari risultati positivi, per cui eseguiva presso laboratorio privato tampone antigenico per SARS-CoV-2 risultato positivo. Per la persistenza della sintomatologia e la repentina comparsa di dispnea, accedeva c/o il P.S. del Policlinico di Bari dove eseguiva esami ematochimici, con evidenza di leucocitosi neutrofila, incremento degli indici di flogosi (PCR 219 mg/l) e dei D-dimeri (1757 ug/L), ECG, Rx torace a letto positivo (disventilazione parenchimale mediobasale bilaterale), tampone per SARS-CoV-2 di conferma (positivo) ed Emogas, a seguito del quale veniva posta in ossigenoterapia. Stabilizzato il quadro respiratorio acuto si ricoverava c/o la U.O.C. di Malattie Infettive. All’ingresso apirettica, PA 140/80mmHg, Fc 100 bpm, SpO2 97%, tachipnoica in MS 12l/minuto (FR 30 atti/minuto). Sospendeva Azitromicina (avviata in P.S.) e si impostava antibioticoterapia con Piperacillina/Tazobactam, terapia steroidea con Desametasone e anticoagulazione con EBPM. Ai prelievi arteriosi emogasanalitici, si poneva in maschera con reservoir a 15l/minuto con progressivo miglioramento del quadro respiratorio. Eseguiva angioTC che escludeva embolia polmonare. In 14ma giornata eseguiva tampone per SARS-CoV-2 con esito negativo e contestualmente sospendeva terapia steroidea”.

(Da notare il progressivo incremento delle piastrine e la stimolazione del sistema monociti-macrofagi).

Per il persistere della difficoltà respiratoria, nonostante la guarigione clinica, 5 mesi dopo eseguiva RX TORACE

… e successivamente TAC TORACE

Circa 11 mesi dal ricovero eseguiva, dopo terapia con doppia antiaggregazione piastrinica, RX TORACE di controllo:

Pertanto il “Long COVID” potrebbe essere considerato l’esito della degranulazione macrofagica, conseguente alla fagocitosi del virus che si difende grazie alle proteine spike presenti sulla sua superficie come una corazza acuminata, con rilascio di citochine e fattori di crescita piastrinici (liberazione di FP4 contenuto nei granuli delle piastrine), che al fine di limitare l’invasione nel torrente circolatorio creano dei microtrombi “bianchi”.

La terapia con doppia antiaggregazione piastrinica (Aspirina + Clopidogrel per 7 giorni) si è dimostrata efficace nella cura della broncopolmonite interstiziale.

Dott. Giuseppe Cinquepalmi
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