Medico-Paziente

Speleoterapia, questa sconosciuta!
di VINCENZO DI SPAZIO

20 Aprile 2022

di Vincenzo Di Spazio, già Direttore Centro Sperimentale per la cura dell’asma, Stazione Speleoclimatica di Predoi (BZ)

Cos’è la Speleoterapia?

La speleoterapia, branca (misconosciuta) della Medicina Termale, consiste nella permanenza statica e dinamica in ambiente ipogeo freddo (di norma ex miniere riconvertite) per il trattamento dei disturbi a carico dell’apparato respiratorio.

Quali caratteristiche deve esibire l’ambiente ipogeo?

Innanzitutto devono essere rispettati rigidi parametri di sicurezza geologica per consentire l’accesso alla cosiddetta Galleria Climatica e devono essere effettuati regolari controlli da parte dell’ente proposto. Di norma la Galleria Climatica è posta a circa 1000 metri dall’ingresso in superficie e per questo motivo l’accesso deve essere garantito mediante l’uso di un trenino minerario a conduzione elettrica. Vediamo quali altre caratteristiche devono essere garantite nell’ambiente ipogeo per effettuare le cure speleoterapiche.

Molti di questi indici sono stabiliti da precise linee guida formulate dall’Unione Internazionale di Speleologia (Permanent Commission on Speleleotherapy) e devono essere rispettati dai singoli Centri di cura.

Qui vengono riportati i valori medi rispettati presso il Centro Climatico di Predoi in Valle Aurina (BZ), centro pilota nazionale per la speleoterapia dal 2003:

  • temperatura costante intorno ai 9°C 
  • umidità assoluta molto bassa (8,5 gr. H2O / m3 di aria 
  • umidità relativa prossima alla saturazione (98%) 
  • trascurabile concentrazione di polveri e allergeni (valori medi da 1,0 a 4,5 μgr/m3 di aria) 
  • isolamento ambientale della cavità ipogea 
  • assenza di radiazione solare e cosmica 
  • ricambio continuo dell’aria (0,02 m/sec) 
  • radiazioni ionizzanti alfa e gamma inferiori ai limiti fissati dalla normativa europea
Gli effetti dell’ambiente ipogeo sulla respirazione

Prima di passare alla spiegazione di come gli elementi speleobioclimatici possano generare un’azione terapeutica sulla salute, è importante chiarire il significato di umidità relativa. Ad una certa temperatura e ad una certa pressione, l’aria può contenere un determinato quantitativo di vapore acqueo: raggiunto questo quantitativo, l’aria diviene satura di vapore e ogni piccola variazione di pressione o di temperatura rendono l’aria sovrassatura: il vapore acqueo in eccesso condensa sotto forma di piccole gocce d’acqua.

Un’umidità relativa del 100% indica che l’aria è satura di vapore e quindi prossima a condensare il vapore acqueo sotto forma di gocce d’acqua.

Meccanismo d’azione
  • La temperatura in grotta di 9°C aumenta a 37° (28°C di incremento) nelle cavità bronchiali. ↑↑↑
  • L’umidità relativa, al contrario, si riduce drammaticamente da valori prossimi al 100% a circa 20%. ↓↓↓↓
  • I bassi valori di umidità relativa endobronchiali consentono la parziale disidratazione delle mucose congestionate.

 Per rendere più chiaro il fenomeno, ricorro a una semplice immagine evocativa: i panni bagnati stesi (le mucose respiratorie congestionate) si asciugano più in fretta nelle giornate assolate e di caldo secco. L’effetto positivo di questo fenomeno viene a sua volta incrementato dall’elevata purezza dell’aria, praticamente priva di stressogeni ambientali come polveri sottili e particolato biologico (di origine vegetale e animale).

Indicazioni della speleoterapia

Per quali patologie è indicata la speleoterapia? 

  1. Pollinosi allergica
  2. Asma allergico
  3. Sinusite cronica
  4. BPCO
  5. Sensibilità Chimica Multipla (MCS)
  6. Elettrosensibilità (EHS)
  7. Dispnea da Long- Covid
La durata del ciclo di speleoterapia

Per ottenere un risultato positivo è fondamentale la somministrazione di un ciclo completo di sedute in ambiente ipogeo della durata minima di 20 ore (il ciclo ideale è compreso fra 20 e 30 ore).

Il ciclo di 20 ore può essere ottenuto mediante l’effettuazione di un ingresso giornaliero (la seduta dura 120 minuti) per 10 giorni. Per coloro che hanno limitazioni di tempo è possibile contrarre la durata della permanenza effettuando 2 ingressi giornalieri (4 ore) per 5 giorni (formula 5 x 4).

Bibliografia: Di Spazio, V. (2014) Speleoterapia: azione e cura. Streetlib, Milano.