Pareri a confronto

Incidenti sul lavoro, una provocazione: siano i medici ad informare i loro pazienti
di GIAN PIERO SBARAGLIA

Questa riflessione ci viene dalle ultime notizie sulle “morti bianche” che solo venerdì 15 aprile sono state ben 4. Sembra un continuo crescendo rossiniano! Con il silenzio complice delle istituzioni che, solo per dovere di segnalazione, emettono comunicati di “meraviglia” o frasi di circostanza di “condanna”, minacciando di fare chi e che cosa? Frasi di circostanza, comunicati anche da parte di sigle sindacali, formulati di fronte a giornalisti e mezzi di comunicazione, ma poi nella realtà restano solo “flatus vocis”. Tutti dicono, criticano, ma nessuno pone sul tavolo concrete misure di prevenzione!

Che non sono poi quelle di assumere, come si è sentito dire più volte, nuovi Ispettori, addetti a sorvegliare gli ambienti di lavoro o se i dipendenti-lavoratori, siano rispettosi delle regole, o se i datori di lavori abbiano fornito un sicuro ambiente di lavoro per chi svolge la propria opera là dentro. Più spesso lo abbiamo fatto presente tramite questo nostro giornale, ma sembra che il tutto sia rimasto solo una lettera morta. Noi facciamo parte di una Associazione di Volontariato, che tra le varie sue attività prevede con il proprio Centro di Formazione ad erogare Corsi di Primo Soccorso per l’Emergenza Sanitaria (BLS-D / PBLS-D ) accreditato all’Ares-118 e IRC ed anche Corsi di Primo Soccorso Aziendale sul primo Soccorso Aziendale e sulla Sicurezza sul Lavoro; ci siamo resi conto attraverso colloqui fatti a mò di esame per concedere ai discenti dipendenti, frequentanti tali Corsi, l’attestato di  “IDONEO al 1° Soccorso Aziendale”, la esiguità di preparazione degli stessi frequentatori del corso e le loro meraviglie sui temi trattati e da conoscere.

L’obiettivo è infatti evitare incidenti mentre si lavora ed incidenti sul lavoro, legati questi ultimi a patologie pregresse del lavoratore e magari non denunciate a chi di dovere (datore di lavoro e medico del lavoro); patologie che dovrebbero essere riportate in una cartella clinica, legata alla privacy, nella quale oltre allo stato di salute di ciascun dipendente, dovrebbero essere riportate,momento per momento, le varie patologie acquisite nel tempo, cioè dopo la  assunzione e – come già detto – anche quelle pregresse, ma non ostative alla sua assunzione per quel tipo di lavoro. Ecco dunque l’importanza della informazione e della formazione prevista per legge!

Purtroppo, però, ci troviamo di fronte al silenzio, in questo campo della formazione e informazione, da parte degli organi competenti, che prima fanno le leggi, le rendono esecutive, poi si “dimenticano” di controllare se vengono applicate o no. E gli esempi di ulteriori quattro morti in un sol giorno, venerdì 15 aprile scorso, ne sono la riprova. Sì, di certo saranno gli organi competenti a verificare come e quando siano accaduti questi tragici eventi, ma di sicuro attraverso le fonti di stampa, emerge una certa disattenzione o distrazione, per non parlare di incompetenza, del dipendente che ha subito poi la tragedia.

Lo avevamo fatto presente anche in altra circostanza ed in questa sede: saranno state richieste dal datore di lavoro a questi dipendenti la “CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE”, contemplate nella legge 14 Gennaio 2013 n.4, come da Regolamento Europeo 765 / 2008?

Ad ogni modo, nulla si sta facendo per far organizzare Corsi – salvo in qualche caso raro – alle varie categorie di dipendenti di Aziende o Istituti, al fine di erogare una corretta informazione-formazione sui rischi sulla salute, quindi in tema di Sicurezza sul Lavoro. Nulla, neanche nelle scuole, dove meno male non si sono più adottati i banchi a rotelle: vi immaginate voi quello che avrebbero fatto, specie durante la ricreazione i ragazzi, muovendoli a mò di carrozzine o usandoli come macchinine da scontro, tipo luna park? Chi avrebbe ristorato i genitori per i figli feriti, contusi ed altro in questo contesto? La scuola o il politico che ne ha avuto l’idea?

A questo proposito raccontiamo un episodio realmente accaduto ad una nostra paziente che, impiegata in un’agenzia di Assicurazioni, un giorno mentre era a lavoro si trovò a scherzare, mentre era seduta sulla poltroncina della sua scrivania (poltroncina a rotelle) con un suo collega. Un movimento sbagliato della sua poltroncina la fa cadere col lato “B” sul pavimento, riportando (come da referto Rx-grafico) “frattura del coccige”. Come definire questo incidente? Da lavoro? Sul lavoro? Di certo sul lavoro, ma per superficialità o scorrettezza della dipendente. Eppure venne fatta dall’infortunata domanda di risarcimento quale incidente sul lavoro.

Ecco allora l’importanza della Formazione/Informazione a tutto il personale che lavora, circa i rischi che si possono creare per la loro sicurezza lavorativa, rischi da evitare, secondo quanto previsto proprio dal D.M. n°388 del 15 luglio 2003.

Ci auguriamo ancora e per l’ennesima volta che qualcuno delle Istituzione ne prenda seriamente atto, dandone una risposta in termini pratici e non solo a parole!

Del Dott. Gian Piero Sbaraglia
MEDICO CHIRURGO
Spec. In Otorinolaringoiatria
Primario Otorinolaringoiatra
C.T.U. del Tribunale Civ. e Pen. di Roma
Direttore Sanitario e Scientifico Centro di Formazione
Misericordia di Roma Centro – ROMA