Sanità e Territorio

Aggressioni ai sanitari: ognuno faccia la sua parte
di GIANNI VERDE

Gianni Verde, medico di medicina generale di Napoli, che a “La voce dei medici” aveva già inviato un articolo, sottolineando come la pandemia avesse prodotto un eccesso di burocrazia che rischiava di “soffocare” i medici, torna a scriverci sottoponendo all’attenzione di tutti un altro tema tanto delicato quanto attuale.

Come già stigmatizzato; di recente un’altra aggressione ad un collega dell’ASL Napoli 1. Ma tant’è che oramai si è bersagli ufficiali del malcontento generato da altrui management e nella tempesta perfetta del COVID-19: persone sbagliate al posto sbagliato sono palesi.

Quindi essendo in Consiglio Aziendale Asl Fimmg e referente per lo stesso distretto 39, ho deciso di invitare in un dibattito pubblico con tutte le parti interessate contemporaneamente. Intendo Politici, Sindaci, Asl, forze dell’ordine, associazioni civiche e sindacali affinché ognuno faccia la sua parte propositiva e concreta. Significa che Asl e Sindaci devono rendere i presidi sanitari sicuri.

Ci sia, quindi, più presenza delle forze dell’ordine. La sera, ad esempio, ci sia un passaggio di pattuglie presso i presìdi di Continuità Assistenziale (Guardia Medica). I politici si impegnino anche trasversalmente a tutelare con leggi ad hoc la professione medica. Se non riusciamo nella figura di Pubblico Ufficiale, almeno le aggravanti per aver interrotto un pubblico servizio.

Le associazioni premano che ci si adegui all’Europa per l’autocertificazione. Per far questo ho già ricevuto l’ok del Sindaco De Leonardis in questi giorni valuteremo le disponibilità. Resta inteso che nel caso ci sia una mancanza di risposta, di concerto con i colleghi, abbiamo già deciso di tutelarci attraverso una sorta di class action.

Ai colleghi, che mi sottolineavano che come al solito per agire dobbiamo aspettare il “morto”, ho così risposto: Ho giurato per salvare le vite pertanto PREFERISCO VIVERE!