Sanità e Territorio

La carenza di medici al Policlinico di Monza
di ANDREA MORTARA

Sono Direttore della Cardiologia Clinica al Policlinico di Monza e come molti colleghi alle prese con una carenza di personale che sta diventando molto complicata e che ostacola ormai in modo profondo la nostra attività di tutti i giorni e soprattutto la possibilità di curare al meglio i nostri pazienti. Vorrei denunciare l’immobilismo dei nostri Ordini professionali ma anche di tutti i sindacati medici. Non è più possibile mantenere il numero chiuso a Medicina perché, anche se non vi sarà accesso alle specialità, abbiamo bisogno di figure professionali nelle case della salute, nella medicina del lavoro, nelle scuole, etc. Inoltre va ricordato che molti posti alle scuole di specialità vanno comunque disattesi e che occorre una programmazione accurata perché questo non accada ancora.

In ogni caso sembra che si viva soltanto la carenza immediata cercando delle risposte disordinate (come l’assunzione dei medici specialisti al 3° o 4° anno di scuola), e non si operi nessun tentativo di valutare i bisogni di personale sanitario nel medio-lungo periodo. Molti Colleghi tutt’ora in attività sono nati negli anni 1957-1962, e si sono laureati in un periodo di boom di iscrizioni alla Facoltà di Medicina. Oggi sono prossimi o vicini al pensionamento e lasceranno un vuoto difficilmente colmabile con gli attuali iscritti a medicina e alle varie specialità.

Quindi il problema è solo destinato ad aggravarsi.

Credo non ci sia più tempo e sia necessario agire o i pazienti non troveranno adeguata assistenza nei prossimi anni con liste lunghissime per accedere agli approfondimenti strumentali e alle visite specialistiche. Se non ci pensa la classe politica deve essere più forte la voce dei professionisti e degli ordini professionali, la voce di coloro che tutti i giorni vivono l’aggravarsi della carenza di personale medico e la ripercussione sulla qualità delle cure. Forse è il momento di scrivere appelli e lettere firmate da tanti professionisti da indirizzare alle nostre autorità competenti. È tempo di elezioni e di propaganda politica, ma nei programmi delle varie liste l’argomento è toccato solo marginalmente.

Bisogna essere più attivi!

Un cordiale saluto,
Andrea Mortara