Ricerche e Scoperte

Salute orale: quanto ne sanno gli adolescenti?

La generazione Z, ultra connessa, cerca una svolta tecnologica e un’odontoiatria 2.0 per la propria salute orale. È quanto emerge dalla ricerca sull’igiene orale degli adolescenti condotta da Laboratorio Adolescenza in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche dell’Università degli Studi di Milano. In particolare:

  • Negli anni della pandemia, i frequentatori più assidui degli studi dentistici sono coloro che utilizzano o che devono iniziare a utilizzare l’apparecchio ortodontico, il 27,9%.
  • Quasi il 40% dei giovani – il 45,4% femmine e il 34,5% maschi – dichiara di utilizzare l’apparecchio per un fattore prevalentemente estetico.
  • Il principale influencer per la scelta di usare un apparecchio ortodontico è il dentista (lo è per il 33,2%), batte così i genitori (13,1%) ma soprattutto gli amici 2,3%. 

Si potrebbe ipotizzare che la generazione Z – quella degli adolescenti di oggi, iper tecnologici e molto social – dia importanza al fatto che il proprio dentista o studio dentistico sia presente su Internet (con il sito e i profili social). E invece no. Ciò che vince nella scelta del professionista sono le apparecchiature all’avanguardia e l’affidabilità: che lo staff sia simpatico e accogliente (ben il 70% degli adolescenti lo pensa) e che sia dotato di apparecchiature di ultima generazione (per oltre il 60%). Questo è ciò che emerge dai risultati dell’indagine sull’igiene orale degli adolescenti condotta da Laboratorio Adolescenza (associazione non profit che promuove e diffonde lo studio e la ricerca sugli adolescenti) in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche dell’Università degli Studi di Milano.

La ricerca ha coinvolto un campione di 5721 studenti tra i 13 e i 19 anni di età, delle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutta Italia. Dopo oltre tre anni dall’inizio della pandemia si vedono ancora gli effetti causati dalle restrizioni della socialità e dell’utilizzo della mascherina, soprattutto tra gli adolescenti. A farne le spese anche l’igiene orale, chenon è stata “risparmiata”: la percentuale di adolescenti che ha fatto un controllo dentistico in tempi pandemici è bassissima e tra questi i “più rigorosi”, il 27,9%, sono coloro che si sono visti “costretti” per motivi legati all’apparecchio ortodontico. Mentre il 15% ci è andato ma a causa dell’insorgere di problemi (come il mal di denti, l’igiene orale e problemi alle gengive).

L’apparecchio ortodontico è ben tollerato dagli adolescenti: il 18,5% dichiara di utilizzarlo, quasi il 30% di averlo utilizzato in passato e il 7,3% lo utilizzerà presto. Per quasi il 40% dei giovani – di cui il 45,4% femmine e il 34,5% maschi – la scelta di utilizzare l’apparecchio è legata a un fattore prevalentemente estetico. E a sorpresa è il dentista il principale influencer in grado di convincere gli adolescenti a usare un apparecchio ortodontico (33,2%), battendo così i genitori (13,1%) ma soprattutto gli amici (2,3%).

“La pandemia ha rappresentato un momento difficile per tutti e in particolare per gli adolescenti, che in un momento così importante del proprio sviluppo hanno dovuto cambiare drasticamente il loro approccio alla socialità. È quindi comprensibile che questo abbia avuto un impatto anche sulla loro igiene orale” ha commentato Fausto Grossi, Senior General Manager Italy Align Technology.“Siamo però contenti di sapere che gli adolescenti restano comunque attenti alla salute orale in senso più ampio, rimanendo interessati ad avere un sorriso sano. In particolare però siamo molto contenti di sapere che gli adolescenti continuano a fidarsi del proprio dentista e riconoscono l’importanza del medico nella gestione di un trattamento ortodontico. I giovani sono aperti e preparati quando si interfacciano con un dentista, quindi è importante che il dentista sia a sua volta pronto ad accogliere i pazienti adolescenti con strutture e strumenti all’avanguardia e un approccio alla terapia che metta il paziente al centro”.

Anche la frequenza con la quale i giovani si lavano i denti ha risentito dell’isolamento e della poca socialità. I momenti “topici” per il lavaggio rimangono alla mattina appena svegli per il 42,8% e la sera prima di andare a dormire per il 73,3%. Rispetto al 2021, è cresciuta però la percentuale che dichiarava di lavarseli dopo ogni pasto, crescendo dal 7% all’8,4%. Nonostante quest’ultimo dato un po’ più confortante, complessivamente la frequenza di lavaggio è peggiorata. Ma ora, in questa fase di una nuova normalità, nella quale non è più obbligatoria nemmeno la mascherina, tornerà tra gli adolescenti il valore di una corretta e regolare igiene orale? E di conseguenza anche il valore di socialità del sorriso?

Un ulteriore “spiraglio di speranza” emerge dai risultati della ricerca. Gli adolescenti affermano che la salute è importante tanto quanto l’estetica: per il 28,6% è importante avere denti e gengive sani, per il 27,1% avere un alito profumato, per avere denti dritti, il 22,5%, e bianchi, il 19,5%. L’indagine ha confermato che le ragazze sono più propense a mantenere una buona igiene orale: il 61,8% delle adolescenti intervistate si lavano i denti la mattina dopo colazione e il 78,1% la sera prima di andare a letto. I ragazzi, negli stessi momenti, rispettivamente al 41,1% e al 68,9%.

Spazzolino e dentifricio rimangono il kit preferito dai giovani, utilizzati da più del 95% degli intervistati che si basano esclusivamente su questi due strumenti. Il collutorio viene utilizzato “ogni tanto” dal 36,6% ma rimangono dei veri e propri “sconosciuti” il filo interdentale – il 37,6% dichiara di non utilizzarlo mai – e lo scovolino (52,3% non lo usa mai).

Con l’allontanarsi della pressione Covid-19, i pazienti odontoiatrici sono tornati ad affacciarsi in studio non più solo per urgenze, ma anche per percorsi di cura e prevenzione del cavo orale. A fronte di questa ripresa di attività si nota un incremento di richieste di prestazioni ortodontiche. La possibilità di ottenere alti risultati con una compromissione estetica minima durante il trattamento appare essere importante per un’alta percentuale di adolescenti ma, tra di loro, c’è anche chi afferma di non dar peso al fattore estetico o che addirittura preferisce ostentare l’apparecchio correttivo. Sarebbe utile approfondire, in una survey successiva, se questo atteggiamento nasconde il desiderio di “farsi notare” a prescindere o se deriva da una carenza di informazione sulla possibilità di utilizzare apparecchi a bassissimo impatto estetico, per cui se l’apparecchio deve “per forza” essere visibile meglio ostentarlo. Dettaglio non da poco, perché la diffusione dell’informazione sull’esistenza di prodotti a basso impatto estetico potrebbe recuperare una fascia di adolescenti che avrebbe la necessità di un intervento correttivo ma è scoraggiata proprio dall’impatto estetico. Dopo il lungo periodo trascorso in lockdown e all’ancor più lungo periodo con obbligo di mascherina, c’è oggi, infatti, il desiderio di mostrare il proprio volto attirando maggiormente l’attenzione sulla bocca e il sorriso” dichiara Gian Pietro Farronato, professore dell’Università degli Studi di Milano Statale.