Pareri a confronto

COVID-19: gli errori da non ripetere
di CORRADO e FABIO PERRICONE

24 Marzo 2023

Contro ogni patologia si evidenziano due importanti mezzi di difesa: il sistema immunitario e la prevenzione. Il sistema immunitario del quale il corpo umano è dotato è il principale sistema di difesa mentre le malattie genetiche e il loro studio fanno parte della prevenzione. Assodata la dubbia efficacia della terapia genica (vaccino), due sono stati i punti deboli nella gestione della pandemia:

In primis: la mancanza della valutazione dello stato immunitario

Questa valutazione si rendeva necessaria per accertare concretamente se le difese dell’organismo fossero tali da contrapporsi al virus (SARS COV 2). La verifica era tanto più necessaria nei soggetti fragili per patologie di base e per età, essendo essi esposti maggiormente a causa della fisiologica diminuzione dell’attività immunitaria (da valutare singolarmente).

Lo studio dello stato immunitario si sarebbe potuto effettuare attraverso un approfondimento funzionale dei linfociti, grazie agli antigeni di membrana che si localizzano sulla loro superficie. Un esame specifico, chiamato tipizzazione linfocitaria, consente un’esatta valutazione mediante la citofluorimetria. Per determinare quindi lo stato di salute del sistema immunitario basta eseguire il Seven test con un semplice prelievo del sangue. Il Seven test è un’indagine mediante la quale vengono individuati i sette parametri principali per determinare lo stato di benessere del sistema immunitario. Alla base della nostra esistenza c’è infatti il sistema immunitario. Qualsiasi sostanza estranea al nostro organismo riesce ad essere neutralizzata con la produzione di anticorpi specifici e selettivi. Lo studio completo della normofunzionalità del nostro sistema immunitario presuppone la conoscenza specifica dei vari componenti e delle loro funzioni. I linfociti sono divisi in diverse popolazioni a seconda dell’antigene presente sulla membrana di superficie, quelli coinvolti nell’equilibrio immunitario sono:

  • i linfociti B (CD19+) cha hanno come funzione principale quella di produrre anticorpi;
  • i Iinfociti T totali (CD3+) che esprimono i linfociti nella loro totalità;
  • i linfociti T Helper (CD4) che aiutano i linfociti B a produrre anticorpi;
  • i linfociti T Suppressor (CD8) che svolgono un’azione di soppressione della risposta immunitaria in contrapposizione all’azione dei linfociti CD4 che invece la stimolano (ciò contribuisce all’equilibrio del sistema immunitario);
  • le cellule Natural Killer (CD 16+ e CD56+) che sono una sottopopolazione linfocitaria, responsabili dell’immunità innata.

Oggi si è in grado di valutare anche il gruppo delle cellule T (CD8 attivati) che determinano l’eliminazione del virus già al primo contatto.

In secundis: la mancanza della valutazione del pannello trombofilico

 In ogni patologia virale si determina un’infiammazione che predispone al rischio trombotico a causa dell’infiammazione dei vasi sanguigni. Essendo l’evento trombotico quello di maggiore rilevanza nell’ambito della prevenzione, sarebbe stato opportuno allargare le indagini alla ricerca delle varianti genetiche che predispongono dal punto di vista ereditario ad un maggiore rischio trombotico. Mediante alcune indagini del pannello della trombofilia genetica è possibile individuare quattordici varianti delle quali il fattore II protrombina e fattore V Leiden, mthfr, PAI e ACE sono quelle a maggior rischio.

In caso di epidemie sarà sempre opportuno effettuare l’analisi del sistema immunitario e l’esame del pannello trombofilico. Sarà così osservato un criterio essenziale per superare analoghe difficoltà.     

Queste indicazioni erano state diffuse dalla “Fondazione Mediterraneo” da diversi anni ma sono rimaste inascoltate. Tali suggerimenti avrebbero potuto salvare migliaia di vite umane e ridurre i danni delle conseguenze pandemiche.

Del Prof. Corrado Perricone - Ematologo e già Responsabile del Centro di Immunoematologia dell'AORN Santobono-Pausilypon, già componente del Consiglio Superiore della Sanità. Responsabile del comitato scientifico della Fondazione Mediterraneo.

Di Fabio Perricone – Ginecologo, esperto di Medicina della Riproduzione ed Endocrinologia Andrologica - Medicina Clinica e Sperimentale. Membro del comitato scientifico della “Fondazione Mediterraneo”.