Ricerche e Scoperte

Italiani e Salute Mentale: 2 su 3 dallo psicologo per ansia o stress

19 Aprile 2023

Maggio è tradizionalmente il mese delle mamme e delle rose. Ma è anche il mese dei diritti: del diritto al lavoro, alla libertà di stampa, all'espressione della propria sessualità e alla salute mentale.

A maggio ricorre, infatti, il Mese della Salute Mentale, un intero mese dedicato alla promozione, prevenzione e divulgazione del benessere psicologico.

Secondo l’AXA Mind Health Report 2023, uno studio congiunto di Ipsos e AXA che ha preso in esame oltre 30.000 persone in 16 Paesi del mondo, l’Italia è ultima in classifica, insieme al Giappone, in quanto a salute mentale. Solo il 18% degli italiani sente, infatti, di essere in uno stato di pieno benessere. I soggetti più a rischio risultano essere le donne, complice la disparità di genere, e i giovani, che scontano l’effetto di un uso eccessivo di social e tecnologie. Dalla ricerca sono, però, emersi anche dati molto positivi e in controtendenza rispetto allo scorso anno: diminuisce lo stigma sull’argomento e cresce la propensione a prendersi cura della propria salute mentale. 

Un segnale importante, confermato anche dalla recente indagine condotta da YouGov per il servizio di psicologia online e Società Benefit Unobravo: sono ben 9 su 10 gli italiani che si dicono aperti alla psicoterapia e 4 su 10  coloro che dichiarano di aver già intrapreso un percorso con un professionista o di averlo concluso. A lungo avvolta da tabù e pregiudizi, il ricorso alla terapia psicologica sta progressivamente entrando nelle abitudini degli italiani, anche grazie all’introduzione del Bonus Psicologo. Sono, infatti, sempre di più le persone che scelgono di beneficiare della consulenza di un esperto della salute mentale per superare un momento difficile oppure, semplicemente, per migliorare la qualità della propria vita.

Italiani e psicoterapia: perché ci rivolgiamo allo psicologo?

Ma quali sono le principali motivazioni che spingono gli italiani ad andare dallo psicologo? Unobravo ha provato a rispondere prendendo in esame le esigenze delle quasi 300.000 persone che, nel corso del 2022, si sono rivolte alla piattaforma di psicologia online per richiedere il supporto di un professionista e intraprendere un percorso di terapia.

Il 67% desidera trovare nuove chiavi di lettura o lavorare sulla propria autostima.

Per 200.570 persone, più del 67% di coloro che si sono rivolti a Unobravo nel 2022, intraprendere un percorso psicologico è visto come un’opportunità per imparare a guardare alla vita da nuove prospettive o sviluppare maggiore autostima. Sono, infatti, sempre di più coloro che considerano la terapia come un gesto d’amore verso sé stessi e uno strumento per conoscersi meglio, elaborare nuove chiavi di lettura e acquisire più consapevolezza, fiducia e sicurezza. 

Quasi 2 su 3 si affidano al terapeuta per problemi legati ad ansia o stress.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità non ha dubbi: lo stress è il male del XXI secolo. Dall’ultimo World Mental Health Report è infatti emerso che, nel mondo, sono ben 301 milioni le persone che soffrono di disturbi legati all’ansia. Un totale di 191.818 persone, quasi 2 su 3 tra coloro che si sono rivolti alla piattaforma di psicologia online nel 2022, hanno dichiarato di provare spesso ansia o di sentirsi molto stressate. 

1 su 4 (25,5%) dice di sentirsi di frequente in ansia ma di non comprenderne le ragioni, mentre il 21,7% circoscrive il problema a un periodo particolarmente stressante. Per il 41% l’ansia costituisce addirittura una condizione invalidante che impedisce lo svolgimento delle attività quotidiane. In alcuni casi, può manifestarsi con attacchi di panico (22,7%) oppure portare coloro che ne soffrono a evitare situazioni potenzialmente stressanti, come interagire con estranei, stare in spazi aperti o lontani da casa e prendere l’aereo (10,5%). Il disturbo d’ansia può, a volte, anche sfociare in ipocondria, ovvero nella paura di ammalarsi o di essere affetti da una grave malattia (6,4%), oppure portare chi ne soffre a compiere azioni ripetitive e immotivate, come lavarsi continuamente le mani, fare segni scaramantici o eseguire gesti in sequenza, nella convinzione di poter così scongiurare eventi spiacevoli (6,2%).