Medico-Paziente

“Mal da rumore”: le nuove tecnopatie d’interesse otorinolaringoiatrico
di GIAN PIERO SBARAGLIA

28 Luglio 2023

Già nel lontano 1995, quando dirigevamo l’U.O. di ORL nella ASL di Teramo, avendo avuto la possibilità di eseguire una ricerca sugli effetti nocivi dell’alta musica delle discoteche su giovani e non, che le frequentavano, si organizzò nella stessa ASL un convegno sotto l’egida dell’Associazione G. A. M. O. (Gruppo Abruzzese e Molisano di Otorinolaringoiatria), dal tema “IL RUMORE COME SOCIOPATIA”, nel quale si vollero mettere in evidenza le serie e severe implicazioni , – riprese e messe in evidenza dieci anni più tardi  nel  Consensus Paper ‘Coping with noise’, presentato a Milano, a maggio del 2015  -, dei rumori sull’Apparato Uditivo e definiti “Traumi Acustici”. In quel nostro Convegno si parlò di “rumori”, soprattutto di quelli ad alta intensità, ma anche quelli ad intensità moderata, ma costanti per un lungo lasso di tempo, e definiti responsabili della così detta “fatica uditiva” o “affaticamento uditivo”.

Al convegno portarono il loro contributo,noti cattedratici della Sapienza di Roma, de L’Aquila, di Ancona e Primari di Ospedali Romani, di Rieti e della ASL di Teramo, che con le loro specificità – Medicina del Lavoro, Medicina Legale, Endocrinologia, Neuropsichiatria, Medicina Interna, Otorinolaringoiatria –  misero in evidenza le correlazioni tra “Il Rumore” e possibili insorgenze di “Ipoacusie” (e non solo) da frequentazioni  abituali di luoghi di divertimento ad alta intensità rumorosa, ma anche nell’ambiente lavorativo, argomento quest’ultimo assai caro alla legge sulla prevenzione e sicurezza della salute, proprio in ambiente di lavoro.

La ricerca venne fatta su giovani e adulti frequentanti le discoteche e che spontaneamente avevano dato l’assenso alla nostra ricerca, sottoponendosi ai nostri esami. Il protocollo della ricerca prevedeva, oltre alla rilevazione della intensità del suono in Db nei locali con un fonometro, alla visita ORL dei soggetti collaboranti, al loro esame Audiometrico prima di entrare in discoteca, un altro esame dopo due ore di permanenza in discoteca e un terzo a conclusione della serata.  I soggetti sottoposti all’esame audiometrico vennero poi invitati a ripetere l’esame il giorno dopo. Fu così che, senza entrare negli altri dettagli della ricerca, si constatò la presenza già di un affaticamento uditivo a due ore di permanenza nella sala dove l’intensità del suono superava – fonometro alla mano – ben oltre i 115 – 120 Db. Tale affaticamento si rese assai più evidente alla fine della serata, cioè dopo 7 – 8 ore, con la musica “a palla”., ed in non pochi casi, oltre all’evidente sofferenza uditiva, che abbassava la soglia dell’udito in media di 30 – 40 db su tutte le frequenze, si accompagnava anche alla comparsa di “acufeni”. Il controllo, effettuato il giorno dopo, ci dava contezza di un ristabilimento della soglia uditiva di partenza.

Questa esperienza ci suggerì di puntare il dito su tutti quei presidi innovativi che la tecnologia ci stava mettendo a disposizione, e che il loro uso costante e continuativo, o per motivi voluttuari (uso di cellulari, tablet), o lavorativi, come PC,gli Auricolari,le Cuffie in chi lavora nei call – center, impegnando oltremodo apparati importanti come l’udito e la vista, ci suggeriva di monitorarne gli effetti, per poi farne una check – list di sintomi o complicanze da poter in seguito arginare e curare.

Così oggi possiamo parlare di nuove tecnopatie, che alzando lo sguardo in particolare sul mondo del lavoro, vediamo costantemente nascere, arricchendo, ahimè, la sintomatologia di tipo otorinolaringoiatrico.

Vediamone alcuni frequenti sintomi, che più facilmente costatiamo nei nostri ambulatori: pazienti che si presentano alla nostra osservazione perché da qualche tempo avvertono “Ovattamento auricolare con sensazione di abbassamento dell’udito; Comparsa improvvisa di Acufeni”,fruscio alle orecchie, brusio, fischi improvvisi, rumore di cascata d’acqua o di foglia secca calpestata” ed ancora “cefalea, miodesopsie, fosfeni, scotomi, vertiginosità”.

C’è da dire che dall’anamnesi emergeva che la comparsa di tale sintomatologia era da mettere in relazione quasi sempre alla rumorosità del proprio luogo di lavoro, dato da presidi e macchinari particolarmente fonoinquinanti, dove l’esposizione al rumore era eccessivo, o ad eccessivo uso della nuova tecnologia a e per lavoro, quali l’uso del PC, degli auricolari, la eccessiva errata ed involontaria postura nello stare seduti, sempre a lavoro, o per la frequentazione metodica di luoghi di svago ad alto contenuto rumoroso. Quindi se volessimo tabellare (elencare) queste sintomatologie, causate da questi nuovi presidi, soprattutto in ambito lavorativo, ma anche personale e privato, o per le cattive abitudini di sentire musica ad alto volume e per un lungo lasso di tempo, cominceremo con i più frequenti che sono:

  • OVATTAMENTO AURICOLARE con sensazione di perdita Uditiva
  • ACUFENI
  • CEFALEA
  • MIODESOPSIE-SCOTOMI;
  • VERTIGINOSITÀ
  • DERMATITI DEI CONDOTTI UDITIVI ESTERNI

Sono questi i disturbi più frequentemente denunciati alle visite ambulatoriali, da una fetta sempre più ampia di pazienti, disturbi che, come già detto, ad una attenta anamnesi, si fanno risalire all’uso di presidi di lavoro, o ad un ambiente di lavoro particolarmente rumoroso, o a particolari abitudini nel frequentare ambienti dove dispositivi elettronici generanti suoni ad alta intensità, concorrono a definire la “Patologia da Rumore”.   

Importante nell’esame di questi sintomi è informare il paziente di una gestione più consapevole e corretta dei mezzi tecnici sopracitati o degli ambienti frequentati, proteggendo il proprio udito con presidi idonei (ma soprattutto con un buon autocontrollo), la propria vista con particolari accorgimenti, l’insorgenza di algie articolari e vertiginosità, con il correggere la postura. Stare lontano da fonti sonore ad alta energia in Db e il limitare l’uso eccessivo degli auricolari, il limitare il tempo di fronte allo schermo del PC, e l’uso esagerato degli auricolari, è già una prevenzione e di sicuro contribuisce ad evitare l’affaticamento uditivo e visivo, che è la prima causa della sensazione di ovattamento auricolare, con una possibile perdita uditiva nel tempo ed il fastidioso insorgere di acufeni, miodesopsie e cefalea.

Molti restano meravigliati nel sentirsi dire che l’uso degli auricolari possa creare sintomi di cocleo-sofferenza: ma la giustificazione è semplice, ed è data dal fatto che, se anche la intensità sonora che penetra nell’orecchio tramite gli auricolari, è di basso voltaggio in Db(decibel), è l’uso eccessivo che ne porta all’affaticamento con le inesorabili conseguenze. Quindi è la durata del suono, alto o basso che sia, che investe l’orecchio, o lo smoderato uso di certi presidi lavorativi, uniti alle esagerate pratiche di svago, nelle quali preponderante è l’uso smoderato di strumenti elettronici, a produrre fenomeni patologici al nostro corpo, minandone la salute.

A tutto questo si aggiunga che l’abitudine di tenere per lungo tempo gli auricolari nei condotti uditivi, ascoltando musica od altro, che costituisce una sicura sofferenza per la coclea, ma anche per la stessa Membrana Timpanica, che viene sottoposta a vibrazioni ravvicinate date dalla energia sonora, affaticandola; così come per la cute del Condotto Uditivo Esterno. Si determinano in molti casi irritazioni facilmente esitanti in Dermatiti, costituendo comunque, questi presidi, dei corpi estranei che, a contatto per lungo tempo con la cute, ne possono provocare flogosi.  Per non parlare poi della scorretta POSTURA durante o per il lavoro: quanti disturbi di equilibrio sono dovuti a questa circostanza, uniti ad episodi cefalalgici! Tutto quanto sopra detto oggi è raccolto nell’ampio capitolo delle nuove patologie legate al lavoro e ai suoi presidi e per ciò dette “TECNOPATIE” (per la cui prevenzione si rimanda ai Dlgs 15/7/2003 e 81/2008), mentre per i cambiamenti delle abitudini coinvolgenti il nostro corpo, quindi la nostra salute, si veda anche un nostro ultimo contributo sulle Deviazioni Comportamentali, pubblicato in questa sede il 13/7/2023.

Del Dott. Gian Piero Sbaraglia
MEDICO CHIRURGO
Spec. In Otorinolaringoiatria
già Primario Otorinolaringoiatra,
C.T.U. del Tribunale Civ. e Pen. di Roma
Direttore Sanitario e Scientifico Centro di Formazione
BLSD-PBLSD – Accreditato ARES 118-Lazio e IRC-Misericordia di Roma Centro – ROMA.