Pareri a confronto

Cambiamento climatico e comportamentale: la scienza medica provveda a proteggerci
di GIAN PIERO SBARAGLIA

1 Settembre 2023

La Natura è la nostra Madre, il Mondo la nostra Casa: l’Uomo deve usare tutta la sua ragione, che lo fa re su tutti gli altri esseri viventi, per conoscere Sua madre, le sue leggi, così da rispettarle, per ben conservare il suo habitat. E allora, siamo onesti con noi stessi, anche se questo ci costerà l’essere tacciati da “moralisti”, “predicatori”, “retrogradi”, “bacchettoni” e chi più ne ha più ne metta! È da tempo che l’uomo, sempre in nome del progresso – parola di cui si riempie sempre la bocca e se ne serve per giustificare sue conquiste, pur se alteranti o in contrasto con la natura – si è lasciato alle spalle la prima e più grande virtù, difficile da rispettare, che è l’umiltà. Ma anche la contezza di essere, in questo mondo, di passaggio, e che il periodo della sua permanenza in esso, non deve essere usato per alterarne le sue leggi, a suo uso e consumo! Tra le tante alterazioni dell’habitat, combinate dall’uomo nell’arco della sua storia di abitante di questo mondo, c’è l’inquinamento atmosferico e terrestre, dato dalle sue scoperte, volte a dare più comodità a sé stesso, infischiandosene dei secondari e pericolosi riflessi negativi su tutto il “sistema mondo”.

Una dimostrazione? Da quanti anni sono stati scoperti ed introdotti sistemi di produzione energetica, con la creazione di macchine tecnicamente perfette (ottima invenzione!), il cui uso, però, ha generato un eccesso di sostanze di scarico inquinanti, a danno dell’intero sistema ecologico? Ora si sta correndo ai ripari, convertendo questi sistemi di produzione energetica, con altri per nulla inquinanti – si fa per dire – uno per tutti le auto elettriche, che per movimentarsi, hanno bisogno di una energia definita “pulita”, rispetto a quella degli idrocarburi, ma sempre a provenienza inquinante. Un po’ come quella fornita dalle attuali centrali elettriche che vanno a combustibili tossici, quando ieri l’energia eolica e quella idrica, ed oggi quella solare, ne erano e ne sono, le produttrici, nel rispetto di tutto l’ambiente.

Queste stesse forze della natura, ben guidate dalla intelligenza dell’uomo di ieri, sono state per molto tempo usate quale forza di movimento, col produrre energia per le macine dei mulini per fare farina, per la lavorazione del legno, attraverso pale mosse da acqua opportunamente fatta passare in canali con andamento dall’alto verso il basso, a generare cascate che avevano il compito di farle girare, producendo corrente elettrica ,mentre erano innescate ad una dinamo, pari a quello usato per le biciclette che, a contatto con la gomma della ruota, tramite un pomello girevole, produceva col vorticoso girare, corrente elettrica, in questo caso sì “pulita”. Di certo non c’è solo questo.

Quanta produzione di presidi in “plastica”, difficilmente riciclabili e fortemente inquinanti, hanno invaso il nostro ambiente, creando tra l’altro seri problemi all’alimentazione di altri esseri viventi, come alla fauna ittica che, scambiando questo materiale per materiale commestibile ed ingerendolo, ne paga le conseguenze con la morte?

Per non parlare poi dei fertilizzanti ed insetticidi usati in agricoltura, che hanno ridotto per avvelenamento, parecchie specie di insetti assai utili, perché favorenti, ad esempio, l’impollinazione di piante. L’elenco non si ferma qua, ma noi lo chiudiamo per passare ad un altro tipo di inquinamento che questa volta riguarda l’uomo stesso: ed è l’inquinamento mentale, foriero delle devianze comportamentali, date in primis, dalla ricerca quasi ossessiva, da parte dell’uomo, del suo benessere fisico, a discapito del rispetto delle regole che servirebbero, – il condizionale è d’obbligo – se messe in pratica, per una convivenza civile, in cui la violenza viene cancellata ed il controllo delle proprie azioni dovrebbe essere la norma.

La ricerca in campo farmacologico di sostanze con effetti antidolorifici contenute in certe piante, e conosciute per altro fin dai tempi remoti (vedere il “Papiro di Ebers”) ed aventi anche effetti generosamente stupefacenti, è stata “rubata” agli scienziati per farne un uso voluttuario, in quanto donatrici, queste sostanze, di apparente “benessere” fisico-psichico, ma il cui esagerato consumo ha portato oggi allo sfacelo della mente, in una buona fetta della società, soprattutto tra i più giovani. L’uso indiscriminato ed irrazionale di queste sostanze ad effetto stupefacente è alla base delle alterazioni comportamentali che oggi stanno attentando alla nostra sicurezza e alla nostra salute. I misfatti quotidiani, gli avvenimenti delittuosi in vertiginoso aumento in questi ultimi anni, sono notizie ormai di tutti i giorni.

In merito al loro verificarsi, ciò che colpisce di più, e che si sta creando una specie di “assuefazione” anche tra i ben pensanti; i soggetti autori di questi episodi, pare non si accorgano di quello che hanno appena compiuto, pare non si rendano conto di aver violato in maniera spudorata le leggi del buon vivere, in poche parole, hanno perso la Coscienza del Bene. Se sono vere le interviste giornalistiche o le riprese televisive fatte a questi “attori” in queste circostanze, essi appaiono come soggetti normali, con i volti normali, per nulla scalfiti dal misfatto appena compiuto e che magari ha tolto, in maniera spregiudicata e gratuita, la vita ad altri consimili che malauguratamente si sono trovati sulla loro strada e che nulla avevano a che fare con loro. Si legge invece nei loro atteggiamenti, anche post – delitto una certa inconsapevolezza della gravità dei fatti commessi, come se si fosse fatta una cosa “normale”, rientrante nella routine quotidiana del vivere.

Ecco, questo oggi fa più paura! Il cambiamento comportamentale – mentale di parte di soggetti della società di oggi. Ad aggravare di più il problema sembra esserci la responsabilità di personaggi della cultura, forse anch’essi colpiti dagli stessi cambiamenti, che, ritenendosi depositari del sapere, minimizzano questi cambiamenti, declassandoli ad espressione del “normale vivere umano”, sempre esistito, e quindi non ritenuto eccezionale o preoccupante e degno di attenzione tanto da obbligare alla ricerca di adeguati rimedi. Alludiamo rapidamente ai cambiati concetti di “famiglia”, alla “parità” dei sessi, come se essere maschio sia un “marchio di violenza” rispetto all’essere “femmina”, creando una commistione di ruoli e specificità.
Ecco allora che il concetto di “matrimonio” inteso quale unione tra femmina e maschio è stato annullato e sostituito da quello di “unione tra esseri viventi”, indipendentemente dal sesso. È evidente che ciò viene a contrastare quanto finora c’eravamo abituati a sapere da sempre: “Dio creò l’Uomo e poi la donna, che la volle come la di lui compagna”, cui fa seguito il famoso “Crescite et multiplicamini et replete terram”. Tutto questo per dire che se sono cambiate queste regole si creano sicuri scompigli nell’ ordinamento del mondo stesso in cui viviamo.

Non ci vuole molto, oggi, a guardarsi intorno e costatare quanto di irregolare c’è nel mondo: irregolarità voluta e realizzata per mano e per mente dell’uomo, che ha asservito la propria creatività e la propria ragione al proprio egoistico benessere; lungi da chiedersi se le sue realizzazioni, definite “conquiste di progresso”, fossero in sintonia o in contrasto con le regole del mondo in cui si vive. Allora, se è vero questo, ci dobbiamo aspettare altri fenomeni innaturali di cambiamento sia climatico che comportamentale, soprattutto se non si ha contezza di quanto di innaturale si è fatto finora.
Restaurare l’armonia con un ritorno al rispetto della natura, al giusto equilibrio, dovrebbe essere il Mantra da seguire.
Si prenda atto che l’Uomo ha cambiato ed adattato al suo volere il modus vivendi, facendone un cambiamento epocale; ma intanto si continua ad assistere impotenti ad orrendi crimini, legati ai cambiamenti comportamentali di molti individui, denunciati sì, ma non fermati per impedirne la recidiva. Ugualmente si assiste all’impotente mutazione del clima, che tanti disastri sta combinando, proprio a causa delle alterazioni delle leggi naturali da parte dell’uomo.

Lo dicemmo in altra occasione: “Qui habet aures audiendi, audiat”.

Dott. Gian Piero Sbaraglia
MEDICO CHIRURGO
Spec. In Otorinolaringoiatria
già Primario Otorinolaringoiatra,
C.T.U. del Tribunale Civ. e Pen. di Roma
Direttore Sanitario e Scientifico Centro di Formazione
BLSD-PBLSD – Accreditato ARES 118-Lazio e IRC-
Misericordia di Roma Centro – ROMA.