Cultura è Salute

“La via del Drago”, un tributo alla resilienza e al coraggio delle donne operate di tumore al seno

16 Maggio 2024

Le Ventisei storie di donne che, dopo aver affrontato la diagnosi di tumore al seno, hanno trovato nel Dragon boat non solo un alleato fisico ma anche un sostegno psicologico ed emotivo, hanno concluso il programma di eventi della Regione Lazio al Salone del Libro di Torino. Il libro “La via del Drago – storie di rinascita dopo il tumore al seno” della giornalista scientifica e divulgatrice Monica Di Leandro è un esempio di come la cultura e l’innovazione scientifica del Lazio contribuiscano al dialogo nazionale sulla salute e il benessere.

Solo nel 2022 sono stati 55.700 i nuovi casi di carcinoma mammario e 834.200 donne vivono dopo la diagnosi. La sopravvivenza a 5 anni è pari all’88% e supera il 90% quando la malattia è individuata negli stadi iniziali. E studi scientifici dimostrano che stili di vita sani possono ridurre del 37% il rischio di recidiva. “La prevenzione deve essere vista non come un costo ma come un investimento fondamentale per il benessere dei cittadini e per la sostenibilità del sistema sanitario,” ha dichiarato il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Antonello Aurigemma, enfatizzando l’importanza di investimenti regionali nella prevenzione e nel supporto post-diagnosi.  “Gli sforzi della Regione Lazio nel promuovere attività come il Dragon boat dimostrano il nostro impegno a supportare non solo la salute fisica ma anche quella emotiva dei nostri cittadini”.

Anna Maria la capitana, Cinzia la Fenice, Nunzia il Fiume calmo, Emma lo scricciolo, Veronica la matita spezzata blu, Stefania la Wonder Woman, Anna la capovoga, sono solo alcune delle 26 atlete “in rosa” che hanno raccontato alla giornalista romana come siano rinate grazie a questa disciplina sportiva, a cui è dedicato anche il “CardioBreast Dragon boat Festival“, nato nella Capitale nel 2022 e, con altre tappe in diverse città italiane, quest’anno giungerà alla sua terza edizione.

Un viaggio di trasformazione per tutte loro, con un “prima” e un “dopo” la diagnosi, e in mezzo il Dragonboat, una imbarcazione a forma di Dragone che le ha traghettate dall’altra parte dando loro la forza, inaspettata, di una rinascita, pagaiando tra le onde e le sfide della malattia, grazie alla passione, l’entusiasmo e la sintonia con le compagne di squadra

“La pagaiata del Dragon boat è molto dolce e può essere effettuata anche da chi ha meno potenza fisica, per questo nelle squadre di Dragon boat si trovano atlete di ogni età. Inoltre non dà strappi e può essere utile nella riabilitazione della spalla e nella prevenzione del linfedema che può seguire la linfonodectomia”, ha spiegato durante la presentazione Fulvia Pedani, Coordinatrice nazionale A.N.D.O.S. (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), Medico Oncologo, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino.

La via del Drago rappresenta un contributo nuovo nel campo della letteratura sulla guarigione e può essere fonte di ispirazione per tutte le persone che affrontano il tumore al seno, un essenziale strumento di comprensione per pazienti, caregiver e familiari, che evidenzia il potere trasformativo dello sport e del sostegno comunitario nel percorso di guarigione. “La via del Drago è un libro delicato, vuole essere un invito a comprendere che la partecipazione a sport come il Dragon boat può aiutare a superare la percezione di fragilità spesso associata alla malattia”, ha spiegato Monica di Leandro. “Le ho viste in azione, le ho ascoltate, ho tifato e tifo per queste donne incredibili, che su queste imbarcazioni hanno trovato una comunità che le sostiene e prepara a nuove sfide collettive che trascendono il concetto di malattia, Queste atlete sono un fulgido esempio di come una diagnosi di tumore al seno non rappresenti più la fine ma un punto di trasformazione, un’occasione per scoprire nuove prospettive di vita e di valorizzazione di sé stesse”.

Per contribuire alla diffusione di questa disciplina e dei suoi benefici psico-fisici per le donne che soffrono di questa malattia, Monica Di Leandro devolve le royalties di autrice derivanti dalla vendita del libro alla Federazione Italiana Dragon Boat, al fine di realizzare nuovi eventi di sensibilizzazione in tutta Italia, e in particolare in quelle zone dove è ancora poco conosciuta e praticata.