Medico-Paziente

IL LAVAGGIO NASO/GOLA
complementare al vaccino?
Parla Mario Frusi

Il Dottor Mario Frusi, medico chirurgo di Cuneo, ci parla di questa soluzione complementare al vaccino antinfluenzale, spiegandoci le potenzialità di questa semplice pratica, veloce e a costo zero.

Perché il lavaggio naso-gola può essere complementare al vaccino antinfluenzale?

Mentre il vaccino antinfluenzale si occupa di produrre la risposta immunologica dell’organismo all’aggressione virale (senza peraltro riuscirci mai pienamente), il lavaggio naso-gola “si limita” a rimuovere meccanicamente il virus prima che (in un tempo stimato di tre-quattro ore) sia in grado di superare la fisiologica barriera mucosale, prevenendo così il suo attecchimento e la conseguente patologia.

Ci spiega la procedura per eseguirlo correttamente?

E’ sufficiente preparare dell’acqua con normale sale da cucina, ad una densità che lo renda non aggressivo per la mucosa nasale: in genere un cucchiaio raso in un litro d’acqua. Trattenendone una piccola quantità nell’incavo di una mano e tappando una narice con l’altra mano, si aspira vigorosamente dalla narice libera in modo che il liquido risalga all’interno; si ripete l’operazione dal lato opposto; poi si gargarizza profondamente un piccolo sorso. In tutto, la pratica dura pochi secondi. Essendo necessaria una buona comprensione e una buona dimestichezza con il proprio corpo (i bambini piccoli e i disabili – per anzianità o altre cause – purtroppo non possono praticare), si capisce chiaramente che il metodo da solo NON è sufficiente ad abbattere a zero il rischio infettivo per tutta la popolazione: di qui l’importanza di integrarlo con tutte le altre misure precauzionali, vaccino compreso.

Trattandosi di numerosi passaggi, come potrebbe organizzarsi una persona che lavora e che passa molto tempo fuori casa?

Occorre impedire l’attecchimento del virus durante tutta la giornata trascorsa in contatto con gli altri: quindi la pratica va ripetuta ogni 2-3 ore, organizzandosi con una bottiglietta di acqua salata che sia sufficiente fino al rientro in casa.

Lei ha stampato un volantino informativo in merito: qual è stato il riscontro da parte dei suoi pazienti?

Chi pratica con costanza, da anni, il lavaggio naso-gola NON ha più contratto raffreddori e influenze. Personalmente, in passato, non l’ho mai messo in atto su me stesso perché ho sempre pensato che l’influenza di stagione non rappresentasse un rischio importante per il mio organismo, generalmente sano: semplicemente, alla comparsa dei primi sintomi, mi sono sempre rifugiato in casa ed ho aspettato la fine della patologia. Inoltre non ho mai preso alcun medicinale anche perché la febbre, nel caso delle “normali” influenze e para-influenze, è una difesa antivirale, da rispettare, per quanto possibile, affinché faccia il suo corso naturalmente. Quest’anno però il rischio di contrarre il Covid mi ha persuaso a praticare a mia volta il lavaggio!

A livello più generale, ritiene che la campagna vaccinale quest’anno, in tempo di Covid, sia stata adeguata?

Sempre considerando che il normale vaccino antinfluenzale annuale non è in grado di azzerare il rischio di contagio ma di ridurlo del 60-70%, è buona pratica che le persone potenzialmente a rischio (anziani, soggetti affetti da poli-patologie) continuino a riceverlo, perlomeno per non creare possibili condizioni di co-aggravamento tra i diversi virus. A quanto mi è dato sapere dai colleghi medici di famiglia la copertura vaccinale non è (almeno finora) stata ottimale.