Diritti e Doveri

Istituzioni, non c’è solo il COVID-19, ma la piaga delle morti sul lavoro!
di GIAN PIERO SBARAGLIA

1 Ottobre 2021

Ci risiamo. Rischiamo di essere ripetitivi, retorici, noiosi, pesanti (e chi più ne ha più ne metta), dal momento che già l’avevamo denunciato proprie da queste pagine a maggio scorso, che si sta assistendo ad una – lasciatemelo dire – “carneficina” legata al lavoro.

E di fronte al grave bollettino delle così dette “Morti Bianche” (il 28 settembre 2021, in un giorno, addirittura sette!!!!) come non si può essere sconvolti, allarmati e di sicuro molto indignati, soprattutto quando sentiamo certe dichiarazioni di politici e sindacalisti che – per arginare il fenomeno – affermano che “Bisogna sorvegliare la sicurezza delle Imprese…” ed ancora “punire i datori di lavoro…” e da ultimo suggeriscono rimedi discutibili come assumere “Ispettori” o fare “una patente a punti per le Imprese”, che ne dimostri l’affidabilità.

Da queste dichiarazioni – che mi risparmio di definirle farneticanti – si tocca con mano quello che molti Psicologi, Neurologi, Neuropsichiatri ci stanno dicendo sulle implicazioni o sequele neuropsichiche del Covid-19! Sì, pare che il Covid-19 a molte persone abbia cambiato habitus comporta mentale e modo di ragionare, insomma ne avrebbe alterato la percezione della realtà. E allora quale meraviglia se qualcuno fa di queste uscite, su questi temi così scottanti, come le morti sul lavoro e sui possibili rimedi? Ma come potete suggerire di assumere Ispettori, quando invece non vi preoccupate di saggiare la professionalità delle figure dei lavoratori e dei datori di lavoro, che oggi più che mai ci appaiono in tutti i settori lavorativi poco acculturati circa i pericoli da lavoro e sul lavoro?

Basta fare un giro per Roma e vedere quanti sono i cantieri edili aperti con operai che non rispettano le norme della sicurezza! Caschi di protezione non indossati, scarpe antinfortunistica sostituite da scarpe sportive e molto altro. Questa estate mi sono permesso di fare un video mentre un operaio edile, salito su un tetto a “capanna” di una casa in rifacimento, puliva con la scopa una parete declive del tetto, infischiandosene del pericolo di scivolare e cadere nel vuoto! Mi si dirà: vedi che gli ispettori allora servono!!! NO! NO! e poi NO!

Mancano la formazione e la cultura in queste persone, o meglio nella maggior parte dei dipendenti e dei loro datori di lavoro; manca loro la cultura della PREVENZIONE, la cultura del SAPER EVITARE GLI INCIDENTI, la cultura della VERA CONOSCENZA DEL POSTO DI LAVORO E DEI SUOI RISCHI!

Noi che con il nostro Centro di Formazione abbiamo erogato ed eroghiamo Corsi di Primo Soccorso Aziendale e per le Scuole, secondo il D.M. n°388 del 15 Luglio 2003, abbiamo toccato con mano la formazione-informazione dei dipendenti e dei datori di lavoro, che frequentavano questi corsi a nome della loro Azienda, circa i rischi sul lavoro e da lavoro. Spesso notavamo sul loro volto la meraviglia o lo stupore di chi sente certe cose per la prima volta! Non parliamo poi della presenza di una Cassetta di Primo Soccorso o di un DAE nell’ambiente di lavoro, cose che sembravano appartenere ad un mondo alieno! Qualcuno tra i sindacalisti ha parlato di “Patente a Punti” per le Aziende!

Ma costui o costoro sanno che esiste già un disposto del Parlamento europeo e del Consiglio d’Europa del 2006 in cui si norma sulla “CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE” per i dipendenti e datori di lavoro, come punto di riferimento per valutare e certificare i profili di professionalità di ciascuno, e per organizzare il Curriculum dei sistemi scolastici e formativi?

In questo quadro LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE indica la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. Le Competenze debbono essere distinte dalle Conoscenze e dalle Abilità perché presuppongono “Autonomia e Responsabilità”. Invero, chi impara per competenze, coniuga conoscenze ed esperienze, integra il pensiero con l’azione, mobilita le competenze che precedentemente aveva sviluppato, si ingegna a costruire il proprio sapere. E questo diventa un valore aggiunto nell’imparare a scegliere e a decidere, responsabilizzandosi scientemente nel prendere decisioni e quindi delle conseguenze che derivano dalle proprie scelte. Da quanto detto, altro che assunzione di Ispettori! Ci vogliono insegnanti esperti che eroghino CORSI ad hoc, come quelli contemplati dal D.M. n°388 del 15 Luglio 2003, ripreso dal D. Lgs.  81/08, e che “inculchino” ai dipendenti e ai datori di lavoro, modi e norme atte ad evitare queste assurde disgrazie in ambito lavorativo.

Di certo anche la figura sempre presente del Medico Competente o del Lavoro, in ambiente lavorativo, sarebbe indispensabile e necessaria soprattutto nella tenuta delle Cartelle Cliniche personali, così da avere subito a portata di mano, da parte del Medico e pure del datore di lavoro, dati sullo stato di salute del dipendente, che potrebbero essere causa improvvisa di malori che nulla hanno a che fare con il tipo di lavoro, ma che invece potrebbero creare improvvisi malesseri al dipendente, con possibilità di soccombere. Si pensi ad un soggetto affetto da crisi epilettiche, da ipertensione, da diabete ed altre patologie che improvvisamente potrebbero essere causa di malori per il dipendente e il datore di lavoro, il quale, se sta eseguendo un tipo di lavoro definito “pericoloso”, potrebbe mettere a rischio la propria vita.

Alla luce di quanto messo in evidenza, specie sulla esistenza di normativa in proposito e su scala europea, viene da porsi una domanda: ma i nostri rappresentanti delle Istituzioni l’avranno mai avuta la CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE? O meglio È STATA MAI LORO RICHIESTA per verificare la loro idoneità a ricoprire quel posto di responsabilità o di direzione?

In conclusione i rappresentanti delle Istituzioni non facciano finta di non sapere: il che sarebbe grave! Ma almeno attuino le leggi che già ci sono!

QUI HABET AURES AUDIENDI AUDIAT!” QUI HABET OCULI VIDENDI VIDEAT!” e non cada invece nel “NON C’È PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE” o ancora peggio “NON C’È PEGGIOR CIECO DI CHI NON VUOL VEDERE!”

Di GIAN PIERO SBARAGLIA
MEDICO CHIRURGO

Spec. In Otorinolaringoiatria
già Primario Otorinolaringoiatra,
C.T.U. del Tribunale Civ. e Pen. di Roma
Direttore Sanitario e Scientifico Centro di Formazione
BLSD-PBLSD – Accreditato ARES 118-Lazio e
IRC-Misericordia di Roma Centro – ROMA.