Cultura è Salute

“Matebox”, una scatola magica per arte-terapia infantile
di MATTEO SCAPIN

9 Marzo 2022

Da un’idea di Matteo Scapin, Produttore e Live Performer originario di Vicenza, nasce Matebox: in apparenza una semplice scatola, in realtà un ingegnoso strumento polifunzionale pensato per accrescere le possibilità interattive di bambini con o senza disabilità. 
Scopriamone caratteristiche e finalità in questa intervista!

Matebox, non solo una semplice scatola, ma in realtà un vero e proprio strumento terapeutico: com’è nata l’idea?

 Matebox è nata dall’esigenza di avere uno strumento che unisse diversi aspetti che sviluppavo attraverso il mio laboratorio ludico musicale “Music4All”, l’aspetto comunicativo, conoscitivo e ovviamente musicale. Mi serviva un metodo per dare la possibilità ai bambini e ai ragazzi dei miei laboratori di creare un nuovo modo di esprimersi, cosi durante il periodo della prima quarantena ho iniziato a creare questo prototipo.

 In termini pratici com’è stata sviluppata? Di cosa si tratta?

All’apparenza é una scatola con dei pulsanti colorati, in realtà è un nuovo strumento di semplice utilizzo: nella scocca anteriore si trovano 8 tasti di colori diversi facilmente distinguibili che, se premuti, emettono una parola o un suono. In dotazione viene fornito un set di tessere con nomenclatura e relativa illustrazione, che vanno applicate dall’utente sul tasto corrispondente alla parola emessa dal computer. L’obiettivo consiste nello stimolare od arricchire le possibilità interattive/comunicative dei bambini/ragazzi non solo normotipici, ma anche affetti da disabilità di vario genere e gravità, coinvolti nel suo utilizzo.

Dov’è la vera innovazione in questo strumento ed in che modo stimola l’interazione nei piccoli?

La vera innovazione di Matebox è dare la possibilità ai bambini o ragazzi di acquisire abilità motorie, cognitive, relazionali ed emotive. Uno strumento che permette lo svolgimento di numerose attività attraverso PECS, un sistema comunicativo per scambio di simboli e immagini che combina al suo interno conoscenze approfondite di terapia del linguaggio e tecniche cognitive comportamentali di apprendimento. Con Matebox si apre un mondo di parole, suoni, immagini, e si crea un’interazione dinamica.

Il suo è un progetto di “arte terapia” a tutti gli effetti. Che tipo di feedback ha ricevuto da parte dei bimbi che l’hanno utilizzata?

Matebox fin da subito ha suscitato molto interesse sia dai genitori sia dai ragazzi, la “scatola” la sto testando tutt’ora con più ragazzi e bambini con e senza disabilità, ogni volta che la testo mi piace vedere gli sguardi dei bambini, lo stupore e la meraviglia che hanno nei confronti di Matebox mi dà la carica per non fermarmi. Penso che la musica sia importante nella costruzione della base emotiva dei bambini e che li aiuti ad acquisire un senso di fiducia in sé stessi, oltre a rafforzare l’autostima. Questo succede spesso quando prendendo in mano uno strumento musicale, dal tamburo, alla tastiera e altri strumenti, si sentono appagati.

Possiamo quindi ritenere l’arte, e più in generale le espressioni artistiche, un valido strumento di supporto alle cure tradizionali?

Certo, per quanto riguarda il mio percorso con la musica, intesa come espressione artistica potrebbe essere un valido strumento di supporto. Basta pensare all’esercizio muscolare legato all’uso di uno strumento costituisce una piacevole terapia riabilitativa anche in persone che hanno subito lesioni motorie. Non sono musicoterapista, ma la pratica musicale come Hobby, penso sia un importante metodo per rinforzare la cosiddetta ‘riserva cognitiva’, ovvero quel bagaglio di funzione cerebrale che in età anziana fa da contrasto allo sviluppo della demenza. Oltre a questo, la musica, accresce il nostro benessere e migliora il nostro umore. La musica dà a chi la ascolta e chi la produce, la possibilità di esprimere le proprie emozioni, di mostrare o comunicare i propri sentimenti o stati d’animo attraverso il linguaggio non verbale.

Club Medici promuove il network “Cultura è Salute”. Crede in questo binomio? Se sì, perchè?

Si, credo che cultura e salute siano strettamente legate, in quanto ogni attività culturale, nella molteplicità delle sue forme, favorisca il benessere psico fisico di ciascun essere umano