Pareri a confronto

Test d’ammissione a medicina: un medico risponde all’ANAAO
di GIAN PIERO SBARAGLIA

21 Settembre 2022

Come si è letto nell’articolo del 16 settembre, il giornalista ha messo in risalto la notizia data da tutti i mass media, che oltre il 60% di giovani sono risultati “non idonei” al recente test di ammissione per l’accesso a medicina, titolando l’articolo così: “Il numero chiuso a Medicina deve essere ottimizzato, non abolito”.

Ed infatti, dopo una rapida disamina delle percentuali di idonei, rispetto al numero in concorso, l’articolista pone l’accento sul fatto che non è il numero chiuso, o meglio, quell’esame a dare una certa “palma” di giovane studente idoneo per il Corso di Medicina, ma suggerisce di rifarsi al “Metodo Francese”.

Questo metodo consisterebbe nella presenza di “blocchi” per passare da un anno all’altro, legati al superamento di certi esami, o meglio da un biennio all’altro. Quando ho letto questa proposta, mi sono cadute le braccia e mi sono chiesto se l’autore dell’articolo fosse stato al corrente che ai nostri tempi (anni ‘60-‘70) questi blocchi esistevano già ed erano “tosti”; non solo, ma vigeva la norma che solo chi avesse frequentato il Liceo Classico o Scientifico poteva accedere a Medicina, non certo chi avesse frequentato Istituti Tecnici o altre scuole: forse l’articolista   è talmente giovane che questa normativa non sapeva esistesse!

Lo scrivente – che appartiene ad una Associazione di Volontariato – confrontandosi con i colleghi che ne fanno parte ed hanno pressappoco la stessa età, si è meravigliato con tutti, esprimendo amarezza soprattutto per ciò che la politica nel tempo ha voluto modificare o togliere, quando certe regole erano assai importanti proprio per la formazione e preparazione di nuove leve, nel caso nostro di nuovi medici. Le regole c’erano ed erano ferree, valide, tanto che nel tempo hanno permesso di formarsi a tante grosse menti in campo medico in Italia! E quante scuole mediche l’Italia ha generato… tanto che ricordiamo con nostalgia la presenza nelle nostre aule universitarie di colleghi studenti provenienti da altre nazioni, perché sapevano che la nostra scuola medica era una garanzia! Così come la presenza di molti nostri colleghi in ospedali esteri! Una citazione su tutte riguarda il Prof. Renato Dulbecco, Premio Nobel nel 1975.

Queste dimenticanze fanno male alla cultura di oggi, cultura che predilige certe scelte superficiali; queste dimenticanze sono quelle che ancora stanno contribuendo in maniera indiretta alla strage delle “Morti Bianche”, di cui molto spesso abbiamo parlato in queste pagine. Ahimè ancora oggi non sentiamo una voce che gridi che “LA LEGGE SULLA SICUREZZA DELL’AMBIENTE DEL LAVORO E DEL LAVORO STESSO ESISTE DAL 15 LUGLIO 2003, la N°388”, ma mai nessuno parla di metterla in atto, dal momento che in essa sono contenute linee guida sia per i datori di lavoro, sia per tutti i dipendenti e danno tutte le informazioni non solo per evitare gli incidenti sul lavoro, ma anche informazioni su come ci si approcci ad un infortunato. Gli stessi addetti alla difesa dei lavoratori parlano di formazione, ma non abbiamo mai sentito dire da costoro esplicitamente che esiste già una legge che andrebbe rispettata, ma soprattutto messa in pratica. Ed intanto si continua a morire sul lavoro!

Il discorso potrebbe essere allargato ai disastri che stanno avvenendo in natura e che si addebitano alla mano dell’uomo; l’uomo che ce l’ha messa tutta per alterare la natura a suo uso e consumo. All’occasione ripetiamo la stupenda frase del nostro grande maestro Giorgio Baglivi (1668-1707): “L’UOMO (IL MEDICO) È MINISTRO DELLA NATURA, ALLA QUALE SE PRIMA NON OBBEDISCE, NON PUO’ IN SEGUITO COMANDARE”.
A questa stupenda riflessione ci permettiamo di aggiungerne un’altra, tratta dal “DE CIVITATE DEI” di S. Agostino: “LA FALSA CONOSCENZA È PEGGIORE DELL’IGNORANZA”.

Alleghiamo infine a questo contributo alcuni scatti di alberi “pericolanti” siti nelle vie della nostra capitale, a dimostrazione di quanto sia in secondo piano LA CULTURA DELLA PREVENZIONE E DELLA PROTEZIONE in tutti i campi:

Dott. Gian Piero Sbaraglia
MEDICO CHIRURGO
Spec. In Otorinolaringoiatria
Primario Otorinolaringoiatra
C.T.U. del Tribunale Civ. e Pen. di Roma
Direttore Sanitario e Scientifico Centro di Formazione
Misericordia di Roma Centro – ROMA