Diritti e Doveri

Le morti sul lavoro aumentano, ma l’ignavia delle istituzioni fa paura!
di GIAN PIERO SBARAGLIA

Come non accorgersi di questi inquietanti eventi che giorno dopo giorno riempiono le pagine di cronaca di tutti i mass media! Ma come è possibile che non si cerchi di creare per loro un freno, con il riflettere sulle cause e porre loro il giusto provvedimento, atto alla loro prevenzione e risoluzione! A leggere ed ascoltare le voci di chi è preposto a queste problematiche, meglio, di chi avrebbe (il condizionale è d’obbligo!), l’autorità e la responsabilità di ricercarne le cause, le soluzioni sono dietro l’angolo. Una di queste consisterebbe nell’assunzione – come anche già ricordato da noi da questa sede – di molti Ispettori, con il compito di verificare la Sicurezza nei posti di lavoro.

Ma come è possibile dare una risposta del genere, quando invece la vera cosa da fare sarebbe quella di verificare la FORMAZIONE DEI DIPENDENTI circa la sicurezza nell’ambito lavorativo e il verificare il loro grado di istruzione-formazione nell’assicurarsi, in maniera forte e chiara, della conoscenza delle regole di prevenzione sui rischi da lavoro, con l’erogare alla bisogna Corsi di Sicurezza Aziendale, così come previsto dal Dlg. N° 388 del 15 luglio 2003, e dal Dlg. N° 81 del 9 Aprile 2008?      

Non è la prima volta che facciamo presente da questa sede che la nostra Associazione  di Volontariato, Misericordia di Roma Centro, ha un Centro di Formazione che tra l’altro, eroga Corsi di Primo Soccorso Aziendale alle Aziende che lo richiedono e che  per mezzo di questa esperienza, abbiamo  verificato – senza offesa per nessuno – della quasi assoluta mancanza di conoscenza dell’esistenza di una legge (quella sopra citata), che tutela la salute dei dipendenti-lavoratori e che ciascun datore di lavoro dovrebbe far rispettare, nominando all’uopo un  responsabile, col compito non soltanto di vigilare sulla sicurezza ambientale, ma col prevedere che l’ambiente di lavoro sia provvisto di Presidi Medico-Sanitari per qualsiasi emergenza, e che i dipendenti stessi abbiano contezza o meglio quella formazione per provvedere, in caso di necessità, a praticare un Soccorso Sanitario,  come recitano i Dlg. sopra citati.

Altra circostanza riscontrata, durante l’erogazione di questi Corsi che – lo ripetiamo fino alla nausea – sono obbligatori per legge, è la facilità con cui vengono disertati dai dipendenti comandati dai datori di lavoro, col non essere presenti nei giorni stabiliti, per cui spesso ci siamo ritrovati a fare il Corso quel giorno, invece che a 20-30 persone, come previsto, solo ad una persona! È vergognoso, solo al pensiero che la legge preveda severe sanzioni disciplinari per chi non adempie a questi doveri, sanzioni disciplinari che colpiscono sia il datore di lavoro che il responsabile della formazione-sicurezza, e di certo, gli stessi dipendenti disertori.

Tutto ciò ci porta ancora una volta e con voce ancora più forte, a rivolgersi alle Istituzioni con il sottolineare che la Prevenzione degli Infortuni sul lavoro, È DATA PRINCIPALMENTE DALLA CULTURA DELLA SICUREZZA. Ed è sconcertante che tutto ciò, pur essendo Legge, non venga applicato, e che soprattutto nessuno si adoperi affinché con controlli seri e qualificati, vengano rilevate e sanzionate quelle categorie di “Aziende”, che non ottemperano alle vigenti normative in tema di sicurezza dell’ambiente del lavoro.

In questo caso “viva l’assunzione di Ispettori!”

A tutto ciò si aggiunga la mancanza della figura di un sanitario, essenziale nell’ambito aziendale, figura che oltre a monitorare la salute dei dipendenti, che con il passar del tempo può mutare per naturali  o patologiche sopraggiunte evenienze al di fuori dell’ambito lavorativo, ma che potrebbero ripercuotersi però nello stesso ambiente, di sicuro tale figura potrebbe esercitare un grosso impatto in tema di prevenzione, come nel caso di un dipendente che,divenuto nel tempo “diabetico”, e verificato questo stato di salute dal sanitario, questi comunicandolo al datore di lavoro, fa in modo di non assegnare più a compiti gravosi o a gravose responsabilità, lo stesso dipendente,perché la sua acquisita patologia lo ha reso inidoneo a quelle mansioni.

Ecco allora il sorgere di una importante distinzione circa questi infortuni nel proprio ambito lavorativo: SONO INFORTUNI DA LAVORO? O SONO INFORTUNI SUL LAVORO? Magari derivanti da patologie individuali di ciascun dipendente, che nulla hanno a che fare con i rischi connessi al tipo di lavoro…

E nel caso siano INFORTUNI DA LAVORO, il dipendente si è reso responsabile in proprio per non aver preso le dovute misure di sicurezza e prevenzione nel manovrare un presidio di lavoro, magari definito “ad alto rischio infortuni”? O meglio, ne era al corrente? Ne era stato acculturato? Un esempio chiaro ci proviene da un’azienda agricola, dove proprio qualche giorno fa, – e non è il solo caso fino ad oggi! – un dipendente alla guida di un trattore è morto schiacciato dallo stesso mezzo che guidava: il mezzo agricolo, usato soprattutto nell’arare o fare solchi in campagna, non deve superare, quando in movimento, una pendenza che ne faciliti il ribaltamento, e quindi l’eventuale schiacciamento del lavoratore!

E ciò deve conosciuto dal lavoratore, onde evitare la tragedia.

Concludendo, l’augurio è che le Istituzioni mettano in campo tutti i mezzi già esistenti e contemplati nei Dlg., perché a nostro avviso la conoscenza, la vera conoscenza, o meglio, la formazione – informazione è la sola arma che potrà porre rimedio a questa “MATTANZA”:

SCIRE, PRIMUM AUXILIUM VITAE EST”.

E poi, sacrosanta è la riflessione di George Bernard Shaw: “DIFFIDA DELLA FALSA CONOSCENZA, È PEGGIORE DELL’IGNORANZA”.

 Dott. Gian Piero Sbaraglia
MEDICO CHIRURGO
Spec. In Otorinolaringoiatria
già Primario Otorinolaringoiatra
C.T.U. del Tribunale Civ. e Pen. di Roma
Direttore Sanitario e Scientifico Centro di Formazione
Misericordia di Roma Centro – ROMA