Cultura è Salute

“Arte, suoni, colori”, diffondere bellezza attraverso la cultura
di STEFANIA SILVIDII

23 Giugno 2023

Intervista alla Presidente dell’associazione “Arte, suoni, colori”, Stefania Silvidii 

Quando è nata l’associazione e con quale finalità?

“Arte, suoni, colori” è nata nel luglio 2003 a Villa Oliveti, una frazione del comune rurale di Rosciano nella provincia di Pescara. Nonostante la vicinanza con una città così viva, già vent’anni fa questo territorio era esposto al rischio della desertificazione culturale e artistica. L’associazione è nata proprio con l’obiettivo di combattere questo fenomeno e, quindi, di diffondere la bellezza attraverso i molteplici linguaggi dell’Arte in territori dove l’aggregazione nel segno della creatività è diventata man mano più complessa. Oggi ciò che ci anima è ancora lo stesso principio: riscoprire la potenza della pittura, della scultura, della musica e di tutte le altre arti e metterle al servizio della comunità, per creare nuove reti sociali e un patrimonio di esperienze condivise con un effetto positivo sulla crescita dei più giovani e sul benessere delle vite di tutti. Tutti gli eventi, i laboratori e le attività ludico-educative che organizziamo, infatti, hanno sempre una duplice natura: artistica, al fine di divulgare e promuovere i linguaggi dell’arte, e sociale, per coinvolgere il territorio e tutti i suoi cittadini, da 0 a 99 anni! 

L’Associazione ASC collabora con altri enti territoriali e partecipa a iniziative consistenti in giornate dedicate all’arte, alla creatività e alla sperimentazione. Come risponde il territorio?

Come spesso succede, abbiamo cominciato in piccolo, concentrandoci sull’area di Rosciano, delle sue frazioni e dei paesi vicini. All’inizio c’è stato parecchio scetticismo: non è stato facile comunicare la grande importanza dell’Arte come strumento di costruzione di una società coesa, viva e propositiva. Pian piano, però, l’interesse è aumentato e ha coinvolto anche le istituzioni, dai comuni alle scuole e a realtà più grandi, con cui siamo entrati in contatto attraverso bandi e workshop. Con il tempo abbiamo instaurato un rapporto ancor più profondo con il territorio, aprendo il Centro Culturale “Esploratorio” a Villa Oliveti e istituendo “Vivi il tuo Spazio”, un’iniziativa annuale che raccoglie diverse giornate dedicate alla creatività ed è ormai arrivata alla sua diciannovesima edizione. Da lì, trainati dall’energia di questi eventi, sempre più comuni ci hanno contattato e abbiamo intrecciato nuovi rapporti, e nel frattempo si è consolidata la collaborazione con i territori che ci avevano già ospitato e che continuano a lavorare con noi da più di un decennio, ogni anno con ancor più entusiasmo. 

Molte delle vostre attività sono rivolte ai bambini. Che ruolo hanno l’arte e la cultura nel favorire il benessere dei più piccoli? 

C’è un principio nel quale crediamo profondamente: i bambini imparano ciò che vivono. Di conseguenza, se hanno l’opportunità di riempire le proprie giornate con attività che potenziano la loro creatività, ciò permetterà loro di imparare a superare le proprie incertezze e paure a favore di un atteggiamento più aperto alla sperimentazione e alla conoscenza di ciò che li circonda. Non solo: la pratica artistica interviene positivamente sullo sviluppo cognitivo. Aiuta ad acquisire autostima, un tema di sempre maggiore complessità nella formazione delle nuove generazioni, e anche maggiore autonomia decisionale, come conseguenza di una libertà creativa che diventa anche capacità di decidere, di valutare le azioni e i loro effetti. Non ultimo, la condivisione di queste esperienze artistiche insegna ai più piccoli – ma anche ai grandi – come vivere meglio con gli altri, in un clima di armonia e libero confronto: l’Arte è sempre soggettiva, e imparare a mediare tra le diverse posizioni e intenzioni è una caratteristica rara e preziosa, fondamentale da costruire sin dalla più tenera età.

E dai grandi che tipo di feedback ricevete?

Forse all’inizio è stato più semplice coinvolgere i bambini, stimolando l’infinita creatività che custodiscono dentro di loro, e con gli adulti è stato più complesso. Il nostro biglietto da visita migliore era proprio il rinnovato benessere che i bimbi mostravano ai propri genitori, quando tornavano a casa: da allora, superate le esitazioni iniziali, è nata una collaborazione con i più grandi che oggi si rinnova a ogni iniziativa. Adesso proponiamo molte attività che coinvolgono bambini e adulti contemporaneamente, in un clima di collaborazione e scoperta reciproca che rivela nuove possibilità nell’interpretazione della genitorialità. E spesso sono stati proprio i genitori a venire da noi per chiederci di aumentare il numero degli incontri, o di organizzarli di nuovo, e talvolta abbiamo proposto anche attività aperte esclusivamente a loro, come sportelli d’ascolto e sedute di arteterapia per indagare sé stessi e conoscersi meglio attraverso l’arte. 

Infine avete aderito a “Cultura è Salute”. Quali valori ne condividete?

I punti di contatto tra lo spirito fondante di “Cultura è Salute” e i princìpi che ci guidano sono molteplici. La tutela e la trasmissione del patrimonio culturale, soprattutto locale, è il primo esempio che mi viene in mente. E ancor più la convinzione che l’Arte, in tutte le sue forme, abbia una ricaduta estremamente positiva sulla formazione personale e sul benessere di chi attraverso di essa pratica la creatività. Questo vale certamente per i bambini, ma non dobbiamo dimenticare quanto ciò sia importante anche per la qualità di vita degli adulti: la sperimentazione artistica costruisce professioniste e professionisti più consapevoli delle proprie potenzialità (anche inaspettate), cittadine e cittadini più aperti e pronti alle sfide della società di oggi e di domani.