Medico-Paziente

Vaccini e long covid. Un caso clinico di Giuseppe Cinquepalmi

22 Febbraio 2024

Donna di 71 anni, in follow up per pregressa neoplasia uterina, esegue periodicamente controlli RX TORACE.

Vaccinata nel 2021 con 3 dosi di vaccino Comirnaty (Pfizer).

Il 21/07/2022 si ammala per infezione da SARS-CoV2.

Il 25/08/2022 esegue RX TORACE di routine, che non rileva alterazioni patologiche.

Nel tempo la paziente lamenta tosse produttiva con escreato mucoso non suscettibile a terapia antibiotica né a terapia antireflusso.

Un nuovo controllo RX TORACE nel luglio 2023 rileva: “Accentuazione del disegno broncovascolare di aspetto reticolo-micronodulare” con segni di sovraccarico del piccolo circolo non associata a versamento pleurico, caratteristica dell’infezione da COVID-19.

Se la diagnosi di Long Covid è resa plausibile dalla presenza di aggregati piastrinici (microtrombosi bianca), la terapia può risolvere il quadro clinico-radiologico. Pertanto la paziente, resa edotta sui possibili rischi ed effetti collaterali dei farmaci off-label, su indicazione del medico curante, assume terapia con Clopidogrel 75 mg/die (destabilizza l’aggregato piastrinico) + Aspirina 100 mg/die (previene la formazione di nuovi trombi) per 7 giorni.

Successivamente esegue nuovo RX TORACE che documenta la scomparsa delle lesioni precedentemente descritte.

Questo caso dimostra che la pregressa vaccinazione non impedisce l’evoluzione in Long Covid.

Dott. Giuseppe Cinquepalmi
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