Diritti e Doveri

Troppe morti sul lavoro: l’assillo del COVID-19 sta contribuendo a procrastinarne la soluzione
di GIAN PIERO SBARAGLIA

6 Agosto 2021

Lo avevamo già segnalato con un articolo su questo giornale l’11 maggio scorso “Troppi incidenti con morti sul lavoro” lamentando che alla base di quest’altra “Pandemia” (538 morti sul lavoro da gennaio ad oggi, secondo i dati INAIL, tanto da richiamare l’attenzione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella!) avevamo costatato la mancanza di una “Formazione” ed “Informazione”, circa i pericoli da lavoro e sul lavoro, per la salute dei lavoratori, qualunque sia l’ambito della loro professione.

Questa osservazione ci è stata data dalla nostra particolare attività di docenti di Corsi di Primo Soccorso Aziendale, erogati dal Centro di Formazione BLSD e PBLSD della Misericordia di Roma Centro, accreditato ARES 118 e IRC, di cui siamo Direttore Sanitario e Scientifico, corsi contemplati nella legge n° 388 del 15/07/2003, pubblicata in G.U. il 03/02/2004 n° 27 e richiestici da numerose Aziende per i propri dipendenti. Questa esperienza ci ha dato contezza di una carente informazione e formazione in materia di prevenzione in ambito lavorativo dei dipendenti stessi, ma soprattutto della mancanza di una figura sanitaria (ad es. il medico competente o del lavoro da tempo inesistente).

Le ultime morti: quella di una ragazza di soli 22 anni e mamma di famiglia a Montemurlo (Prato) il 03/05/2021 presso un’azienda tessile; il 03/08/2021 quella recentissima di un’altra donna di 40 anni, marocchina, rimasta incastrata in un macchinario nell’azienda dove lavorava a Modena; a Roma il 02/08/2021, nella zona di Ottavia, il titolare di una officina ha invece perso la vita nell’incendio della stessa struttura mentre armeggiava con una smerigliatrice e molti altri episodi analoghi di cronaca recente ripropongono con forza e senza più rimandi l’attuazione di quanto contenuto già nel citato D.M. n° 388 del 15 luglio 2003, che pone le basi salde ed obbligatorie per un’accurata formazione ed informazione di tutto il personale dipendente, qualunque sia il tipo di lavoro e l’ambiente in cui questo si esercita.

Tutto questo avviene attraverso la conoscenza, con l’istruzione che in quell’ambito si deve avere, di ciò che si può fare o non si può fare, con l’aggiornamento dei rischi calcolabili e di quelli imprevedibili, ma comunque sempre riconosciuti. L’aver istaurato con i discenti-dipendenti un rapporto di cordialità durante le lezioni di questi nostri Corsi ci ha fatto toccare con mano la loro carente preparazione circa la conoscenza di certe “regole” da rispettare sul lavoro, mentre la quasi totalità di essi si era espressa confessando di essere a digiuno degli argomenti del corso, delle responsabilità in ambito lavorativo e soprattutto di un codice deontologico, che riversa su di loro certune responsabilità in tema di infortuni nell’ambito lavorativo.

Altra lamentela è stata quella che non esiste nell’ambiente di lavoro un responsabile sanitario, ma solo – laddove esiste! – una cassetta di primo soccorso, chissà se aggiornata e se con un responsabile “manutentore”! Ecco allora il rivolgere un forte appello alle Istituzioni, affinché provvedano al più presto a sanare questa carenza di istruzione sulla sicurezza in ambito lavorativo e sulla formazione del 1° Soccorso Aziendale da erogare a tutti i dipendenti, qualunque sia il lavoro svolto. Un ulteriore e forte richiamo viene rivolto a chi di dovere, affinché provveda ad inserire personale sanitario ogni ambiente di lavoro. La presenza di un medico, infatti, oltre a garantire una sicurezza in caso di incidente, dovrebbe poi prevedere la compilazione per ciascun dipendente di una sorta di Cartella Clinica, che funga da Carta di Identità del lavoratore e che consenta di valutare subito uno stato patologico o meno.

Dovrebbe inoltre esistere anche la possibilità per il dipendente di essere spostato da un tipo di lavoro ad un altro, per la presenza di particolari patologie, in quel caso incompatibili col lavoro che sta esercitando: penso ad un diabetico in biblioteca che movimenta faldoni pesanti salendo sulle scale o ad un infartuato nello stesso ambiente, o a chi soffre di accessi di vertigini o crisi epilettiche e che magari ha il compito di scendere e salire le scale in ufficio. Ma un altro adempimento ci pare aver costatato, e non è mai stato attuato, nei colloqui avuti con i discenti dei nostri corsi: quello concernente la “Certificazione delle Competenze” già stigmatizzata nel 2006 dal Parlamento Europeo e dal Consiglio d’Europa che raccomandavano di esigerla, quale punto di riferimento per valutare e certificare i profili di professionalità di ciascun dipendente, così “da indicare la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche ,in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale” (dalla definizione di EQF: European Qualifications Framework = Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli, definizione ripresa nel Documento tecnico allegato al Decreto Ministeriale n. 139 del 2007).

Ma quale potrebbe essere la forma più adeguata di prevenzione, se esiste già una normativa atta a prevedere questi tristi avvenimenti? E come intervenire? La domanda potrebbe sembrare retorica e retorica la soluzione! Ma non è così, perché i D.M. dovrebbero essere applicati ed inoltre bisognerebbe sorvegliare con ogni mezzo affinché siano applicati, pena pesanti sanzioni agli inadempienti, ai quali andrebbero addebitate anche tutte le responsabilità di un incidente, se verificata la mancata informazione e formazione al dipendente, o addirittura, la mancata verifica della certificazione di Sana e Robusta Costituzione fisica, con il coinvolgimento del medico di base che tiene in carico il dipendente.  

Tutto questo oggi non sappiamo se sia attuato o meno: da quello che costatiamo ogni giorno con queste continue morti, crediamo proprio di no!

Riflessione del Dott. Gian Piero Sbaraglia
MEDICO CHIRURGO
Spec. In Otorinolaringoiatria
già Primario Otorinolaringoiatra,
C.T.U. del Tribunale Civ. e Pen. di Roma
Direttore Sanitario e Scientifico Centro di Formazione
BLSD-PBLSD – Accreditato ARES 118-Lazio e IRC-Misericordia di Roma Centro – ROMA.