L'intervista

Il Pronto Soccorso Oncologico: prevenzione, diagnosi e terapia ad ogni età
di LUCA ROTUNNO

Un Pronto soccorso oncologico ed un Centro senologico personalizzato: sono i progetti portati avanti dall’Associazione contro il cancro “Linfa Onlus” di Vicenza, attiva in tutta Italia, e dei quali torniamo a parlare in questa intervista con il Presidente Luca Rotunno.

Dottor Rotunno, ricordiamo innanzitutto a chi legge “La voce dei medici” per la prima volta, cos’è il Pronto Soccorso Oncologico e di cosa si occupa?

Il Pronto Soccorso Oncologico di Vicenza è un importante servizio che dà sostegno a tutti gli utenti del territorio nazionale. Forniamo consulenza a tutte quelle persone, che ci chiamano allarmate perché temono di avere una lesione cancerogena. Qualora il Pronto Soccorso Oncologico non fosse aperto, ad esempio nel periodo estivo, è comunque sempre attiva una segreteria telefonica, che raccoglie le richieste degli utenti e i loro dati personali affinché possiamo ricontattare tutti in poco tempo. Abbiamo anche un numero verde 800.71.32.70 attivo in tutta Italia, ma contattabile anche dall’estero. La nostra peculiarità è che lo specialista accompagna il paziente in tutto il suo percorso diagnostico, terapeutico e di follow-up, diventando un punto di riferimento per lo stesso paziente, che intraprende il delicato percorso della malattia. I volontari del Pronto Soccorso Oncologico segnalano allo specialista la patologia dopodiché il medico contatta il paziente per poter concordare la prima visita gratuita. Un’altra caratteristica, che mi preme sottolineare, è che il nostro modus operandi evita al paziente stress ed ansie inutili, che invece avrebbe a causa delle lunghissime liste d’attesa, soprattutto in questo periodo post pandemia. La comunicazione, l’informazione e la professionalità sono i nostri tre grandi pilastri. 

L’ultima volta che l’abbiamo intervistata aveva scattato una fotografia drammatica a causa del COVID-19, che inevitabilmente aveva rallentato moltissimo i lavori, soprattutto in termini di prevenzione. Ora la situazione è migliorata?

Purtroppo no, semmai è peggiorata. Il nostro centro registra un aumento del numero di tumori ed un abbassamento dell’età dei pazienti. Il nostro “Centro Senologico Personalizzato” attiva un protocollo, valido ormai da 39 anni, ed abbiamo notato che la percentuale di cancro mammario, nelle pazienti che eseguono i nostri controlli semestrali, era del 2 su ogni 1.000, numero salito attualmente a 26 su 1.000. Quindi nel 2022 una visita su tre significa un cancro di grosse dimensioni; dal 2021 ad oggi l’aumento è stato del 26% di tumori per pazienti under 40 ed il trend è in crescita anche tra gli uomini. Per questo voglio sottolineare che la prevenzione è sempre importante, non solo quando si ammalano i vip (pensiamo a Fedez negli ultimi tempi). Ricordo poi che alcuni alimenti sono altamente cancerogeni, ad esempio pollo e tacchino, per l’alto numero di estrogeni: lo ripeto soprattutto per i tanti giovani, che frequentano le palestre, e che abusano di proteine.

Chi si rivolge a voi lo fa non solo per l’eccellenza dei vostri professionisti, ma anche per il vostro supporto costante. Quanto l’empatia può favorire il rapporto tra medico e paziente?

L’empatia è di fondamentale importanza; soprattutto in questo periodo post pandemia le persone hanno bisogno di punti di riferimento. I cittadini lamentano di sentirsi completamente abbandonati, anche dal mondo sanitario, per questo non possiamo pensare di approcciare ai pazienti con consulenze prive di empatia. La caratteristica del nostro “Centro Senologico personalizzato” è quella di porsi come un punto di riferimento continuativo, 24 ore su 24, per tutte quelle persone che hanno bisogno di un consulto immediato e di non essere lasciate sole.

A suo avviso in Italia manca una cultura della prevenzione? Se sì, come si potrebbe intervenire?

Sicuramente manca una cultura della prevenzione e proprio questi ultimi tre anni di pandemia hanno contribuito a peggiorare le cose, fino quasi a cancellare del tutto la prevenzione. Poiché gli ospedali fanno fatica ad offrire prevenzione, su alcuni organi di stampa mi sono ritrovato a leggere fake news incredibili, come quella di consigliare ai giovani di asportare il seno per evitare di fare le visite. Questo è un messaggio molto pericoloso che si invia alle donne, poiché di fatto le si priva di una loro parte fondamentale: le donne sono madri, non si può togliere loro la possibilità di poter allattare. Sicuramente bisognerà investire, non con le parole ma con i fatti, almeno avremo un basso numero d’interventi chirurgici ed un risparmio notevole per la sanità.

Lei è inoltre Presidente dell’Associazione “Linfa Onlus” : vogliamo ricordare di cosa si occupa e a chi si rivolge?

L’Associazione supporta senza distinzione chiunque abbia bisogno di aiuto. Le porto questo esempio: di recente abbiamo aiutato una ragazza di 32 anni, che aveva un cancro al seno, diagnosticato da circa 20 giorni e che non riusciva a farsi operare in Italia. Abbiamo interpellato tutti gli uffici competenti, ponendoci da intermediari per consentire a questa giovane di avere accesso all’intervento chirurgico. Il nostro “Centro Senologico personalizzato” attua due esami molto importanti come l’eco color doppler ed elastosonografia. Quest’ultimo rappresenta un’alternativa all’ago aspirato, che sarebbe invece molto invasivo e che nell’80% dei casi si rivela non necessario.