Page 24 - La Voce dei Medici - n°2 - 2023
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cupazioni, trasfigurare la sofferenza: è terapeutica per chi
          cura e per chi è curato. Non parla solo al malato e ai suoi
          familiari, ma anche agli operatori. Per altro la mostra con
          la quale abbiamo inaugurato lo spazio Hallart aveva come
          protagoniste  le  fotografie  scattate  durante  l’emergenza
          pandemica da Mario Fiorito, infermiere del reparto di Te-
          rapia Intensiva, Anestesia e Rianimazione di Mantova. Il
          titolo era ‘I LORO OCCHI, LE LORO MANI. La prima ondata
          Covid negli sguardi e nei gesti dei professionisti della Riani-
          mazione’. Un omaggio a tutti gli operatori che si sono spesi
          e ancora si spendono per fronteggiare questa situazione.

          In che modo si può partecipare al progetto?


          Le modalità di presentazione della propria candidatura
          sono pubblicate nel dettaglio sul sito www.asst-manto-
          va.it, sezione Ufficio Stampa e Comunicazione. Un co-
          mitato istituito dall’azienda – composto da dipendenti
          e membri esterni appartenenti al mondo dell’arte – ne
          valuterà l’idoneità e il valore artistico definendo un ca-
          lendario  degli  eventi  espositivi.  Per  tornare  al  punto
          precedente i nostri professionisti, nell’ambito di questo
          comitato, hanno anche un ruolo attivo nella scelta delle
          opere da esporre.

          Infine la vostra realtà è decisamente allineata alla nostra filo-
          sofia di “Cultura è Salute”. Qual è il valore di questo binomio?
          Le potenzialità delle arti per favorire il benessere umano sono
          sufficientemente comprese?


          La  ricerca in questo ambito  si sta muovendo molto. La
          consapevolezza dell’importanza del ricorso ai vari lin-
          guaggi espressivi nei percorsi di cura va via via crescen-
          do. Durante la recente pandemia, per altro, abbiamo avuto
          più che mai bisogno di queste esperienze per resistere,
          per andare avanti, per prenderci cura di noi e degli altri.
          Mi ricollego ancora al report di Oms, che fra il gennaio
          2000 e il maggio 2019 ha censito oltre 900 pubblicazioni,
          fra le quali più di 200 tra recensioni, revisioni sistemati-
          che, meta-analisi e meta-sintesi. I risultati sottolineano
          un potenziale impatto delle arti sulla salute mentale e su
          quella fisica, negli ambiti della preven-zione e promozio-
          ne, della gestione e del trattamento.


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