Page 27 - La Voce dei Medici - n°2 - 2023
P. 27
ARTETERAPIA AL PARCO
ARCHEOLOGICO
DEL COLOSSEO
intervista a
Andrea Schiappelli - Funzionario Archeologo
del Parco Archeologico del Colosseo di Roma
a cura di Eleonora Marini
uello tra “arte” e “benessere” nuovi funzionari, tra cui lo scrivente. A un anno circa dalla sua
è un connubio sempre nascita, il PArCO era così in grado di mettere a frutto l’acquisita
più stretto, sul qua- autonomia gestionale (da gennaio 2017, vd. la cd. riforma Fran-
le anche l’OMS si è ceschini) che ha facilitato sicuramente l’intrapresa di molte
espressa positiva- iniziative. Convinti del ruolo che i luoghi della cultura
mente. Dal 2017 possono e dovrebbero avere sul territorio e per il pubblico
il Parco del Colos- in generale, al di là della tutela dei beni e della trasmis-
seo ha voluto dare sione dei loro contenuti storici, artistici e archeologici,
sostanza a questa abbiamo voluto subito aprire maggiormente il PArCo ai
idea attraverso una “pubblici con esigenze particolari” con iniziative dedica-
serie di iniziative. te. E, volendo procedere con tutte le precauzioni del caso, ho
Come sono nate e con pensato che all’inizio fosse il caso di partire con una realtà di
quali finalità? cui già conoscevo bene l’attività e con i cui responsabili avevo
confidenza, per evitare remore e impacci diplomatici nell’orga-
Sì, devo dire che nizzazione, che poteva anche prevedere brusche interruzioni e
è rinfran- cambi di marcia e orientamento. Così il primo protocollo d’in-
cante leggere tesa è stato sottoscritto nel 2018 con l’associazione ParkinZo-
sempre più spesso, e su diverse fonti, della diffusione dell’ef- ne onlus, diretta dal neurologo Nicola Modugno, dando vita al
ficacia dell’arte-terapia, in senso lato. Il rapporto della OMS ha progetto “Park-in-PArCo” dedicato principalmente alle persone
sicuramente giovato al movimento, con il suo rapporto fonda- con malattia di Parkinson o altre patologie di carattere neuro-
to su circa 900 paper dopo vent’anni di ricerca. L’evoluzione degenerativo. Progetto ancora in corso dopo 5 anni, proseguito
della terminologia in questo senso è allo stesso tempo anche nel corso dei lockdown, un lustro durante il quale abbia-
indizio di un consolidamento del fenomeno, che ormai mo organizzato laboratori di teatro, movimento e voce, Dan-
rientra nel concetto del “welfare culturale”, dove si affer- ce Well, yoga, soft-pilates e drum circles; sempre preceduti da
ma il rapporto bilaterale tra il patrimonio culturale e la visite ai monumenti in cui si svolgono, attentamente studiate
salute della persona, cui segue il paradigma che sostene- e condotte dalla collega Elena Ferrari, e i cui temi divengono
re l’arte, la storia, l’archeologia è sostenere il benessere, protagonisti delle coreografie e delle lezioni.
e gli investimenti per il benessere devono riguardare di
conseguenza anche la cura del patrimonio. Fino a pochi In particolare il programma “Salus per Artem” promuove la cul-
anni fa era raro leggere nei documenti di progetto espressioni tura come elemento migliorativo per la qualità della vita. Com’è
come “esposizione del paziente al patrimonio artistico”, o “la sa- strutturato e a chi si rivolge?
lutogenicità dell’arte e dell’archeologia”. Ora sono degli hashtags
immancabili. A tutti gli effetti, l’arteterapia museale rappresen- Alla fine del primo anno di attività di Park-in-PArCo abbiamo
ta un ramo dell’archeologia pubblica, che tuttavia, per l’orien- organizzato un convegno, intitolato “Salus per Artem”, la salute
tamento che abbiamo adottato al PArCo, preferisco chiamare attraverso l’arte. Dopodiché, viste la riuscita dell’esperien-
“archeologia sociale”. za, il rinnovato entusiasmo di tutti (intendo pazienti e
dottori insieme) per questa missione e le nuove oppor-
La nostra prima azione risale all’inizio del 2018, ossia poco dopo tunità che si stavano prospettando su altri fronti, di “Sa-
l’arrivo del nuovo (e attuale) Direttore, Alfonsina Russo, e di lus per Artem” (SpA) abbiamo fatto il progetto-quadro,
27 lavocedeimedici.it