Page 32 - La Voce dei Medici - n°2 - 2023
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                                                      ANESTESISTA


                                                      SCRITTRICE















                                                               consapevolezze e le sue mostruosità. Quattro cose mi teneva-
                                                               no a galla: le mie figlie, per le quali dovevo restare me stessa;
                                                               quella piccola creatura ignara che portavo in grembo; la mia
                                                               strenua voglia di vivere e le mie amiche. Tra di loro c’era Jac-
                                            intervista alla    queline, una ragazza cilena, conosciuta a Barcellona anni pri-
                               Dott. ssa Laura Minguell        ma, con la quale non avevamo mai perduto il contatto. Da qual-
                                                   (in foto)
                                                               che mese ci eravamo ritrovate in momenti molto simili delle
                                               a cura di E.M.  nostre esperienze di vita, e avevamo uno scambio continuo di
                                                               messaggi e telefonate attraverso “la pozzanghera”, come si dice
                    ià autrice di due romanzi. Questo è proprio il caso   qua in Spagna, ovvero attraverso l’Oceano, poiché lei da anni
                    di dire “non c’è due senza tre”?           era ritornata in Cile con la sua famiglia.
                    Eravamo agli inizi del 2021, tutti reduci dall’im-  Quel  mattino,  mentre  indugiavo  con  lo  sguardo  sui  lontani
                    pietoso 2020, anno terribile che ha rivoluzionato   confini del mio mondo, cercando di inserire nel mio romanzo
                    e finito vite, portando l’Umanità intera a riflettere   il finale che avevo in testa, Jacqueline mi mandò un messag-
         G sulle proprie azioni e soprattutto sul proprio de-  gio vocale: “Ho un’idea. Mi aiuti a scrivere un libro?”
          stino. Io mi trovavo sul mio divano, a combattere con i males-  Mi mandava a nozze!
          seri della mia quarta gravidanza; poiché le bimbe andavano   Così lei mi espose il suo sogno di  “Amándome durante 90
          regolarmente a scuola e il lavoro in ospedale mi era precluso   días”, che dopo circa un anno vedeva poi la luce con Europa
          per  rischio  in  gestazione,  approfittavo  del  tempo  libero  per   Ediciones. Mi disse: “Ho visto un documentario in cui spiega-
          ultimare il mio terzo romanzo, tuttora inedito. La finestra del   no che per acquisire un’abitudine salutare l’essere umano ha
          salotto mi apriva la vista sulla prateria della Valldan e sul pro-  bisogno di 90 giorni. Quale migliore abitudine che compiere
          filo tagliato della Serra de Noet, che in inverno trasudano umi-  un atto d’amore verso sé stessi? Cerchiamo 90 donne, una per
          dità nell’aria fredda della campagna dando vita a sottili strati   ogni giorno, e che ciascuna ci racconti il suo atto d’amore verso
          di condensa nei loro limiti più estremi; resta così velatamente   sé stessa”. Per tutto ciò che ci univa, e facendo affidamento sul
          nascosto il blu dei campi e delle colline più lontane, che in un   fatto che io avessi più esperienza di lei in ambito letterario ed
          colpo d’occhio si lasciano abbracciare, attraversando tutto il   editoriale, mi voleva come compagna di avventure. Per come
          Berguedà e il Bages, fino quasi a Barcellona, in una successio-  fu concepito e come nacque questo libro, posso dire con fierez-
          ne a scalare di strati di suolo via via più elevati e distanti, di   za di esserne una delle due madri. Ma per onestà intellettuale
          un azzurro sempre più sfumato, fino ad arrivare all’imponente   devo aggiungere che, in questo caso, Jacqueline sarebbe la do-
          massa del Montseny, che sul margine dell’orizzonte si staglia   nante di ovulo e io la prestatrice di utero.
          discreto contro il cielo, quasi del suo stesso colore.  L’incubazione è stata laboriosa per le sue caratteristiche di libro
          Stavo  attraversando  il  periodo  più  duro,  difficile  e  terribi-  corale, ma è stata anche un’affascinante avventura. Come l’avete
          le della mia vita e riuscivo a trovare una fuga perfetta nella   sviluppata?
          scrittura.                                           Più che un atto creativo vero e proprio, come è la stesura di un
          Ma la realtà continuava a circondarmi, con i suoi incubi, le sue   romanzo composto di accoglienza, analisi, pazienza, revisione


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