Page 36 - La Voce dei Medici - n°2 - 2023
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siamo raccontati e scambiati pensieri e ricordi persona- e scoperto nel contesto stimolante delle giornate di ma-
li di esperienze significative, esperienze emozionali ed ster. Abbiamo desiderato pubblicare, con una narrazione
estetiche che, abbiamo scoperto, potevano essere più onirica, la nostra personale esperienza di esserci ascol-
compiutamente raccontate/ascoltate attraverso riman- tati e in questo ascolto rispecchiati. Ci siamo sentiti in-
di alla musica o alle immagini o alla poesia. Ci siamo coraggiati a utilizzare diversi linguaggi dimostrando che
resi conto che i diversi linguaggi ci consentivano una ciascuno di essi può raccontare un aspetto dello stesso
reciproca più profonda comprensione dei nostri vissuti, tema. E siamo certi che oggi l’esigenza di ibridare diversi
e ci permettevano di realizzare un’importante sintonia. linguaggi per conoscere l’Uomo, va crescendo al cresce-
Abbiamo davvero appreso dall’esperienza i contenuti più re della turbolenza che caratterizza in questo momento
volte, e con linguaggi differenti, proposti nelle giornate il nostro divenire. La medicina oltre che delle sue rigo-
d’aula e nell’esperienza stessa del master. Gli artisti che rose basi scientifiche, oggi ha necessità delle discipline
ci sono venuti in mente seguendo il fluire delle nostre
emozioni, hanno un elemento in comune. Condividono
la medesima esperienza sensoriale del vivere sul mare.
I suoni della risacca sono raccontati in alcune pagine
straordinarie di Linea d’ombra di Conrad, ma è anche il
suono di sottofondo di tutta la canzone di Lucio Dalla
che dà il titolo alla mostra. La bocca salata, il buio pro-
fondo della notte in mare, lo sciabordio dell’onda sullo
scafo, la dimensione sospesa del tempo, è descritto in
Conrad, nel testo poetico di Pino Daniele, Chi tène ‘o mare,
ed è protagonista centrale del testo di Dalla. Ma il buio
della notte in mare e le ansie, le cupezze, l’enigma che
evoca, li troviamo anche nelle pagine di Oceano Mare di
A. Baricco. Si tratta, in altre parole, dell’esperienza di vi-
vere, anche solo temporaneamente, in un Altrove. E non
ho dubitato un momento che questa dimensione fosse
quella da dove Gio Montecavalli proveniva.
Salvatore Cosma: Vista e udito saranno carezzati si-
nergicamente in una esperienza immersiva, ultra ed
extrasensoriale. La produzione artistica viene espres-
sa dall’autore attraverso i sensi e consegnata, donata al
fruitore che la recepirà attraverso gli stessi sensi, crean-
do un rapporto quasi simbiotico e complice. Ma il per-
sonalissimo vissuto di chi esprime e di chi riceve può
distorcere la percezione sensoriale. La musica, in questo
caso, può aiutare il dialogo, favorendo l’immersione in
quel Mare buono e profondo, tema dell’evento. Sarà una
musica tematica, frutto di artisti particolarmente sensi-
bili all’argomento, che traghetterà ognuno verso il pro-
prio Mare, nel riconosciuto e familiare brodo primordiale, umanistiche, perché sono queste che meglio consen-
che lega ontogenesi e filogenesi. Sarà Casa. tono di approcciare la complessità dell’essere umano.
Il verso shakespeariano “Siamo fatti della stessa materia dei
Infine nell’ambito di “Cultura è Salute” in che modo, secon- sogni” ben si presta a rappresentare la complessità come
do voi, questo progetto potrebbe essere integrato? avvicinabile solo con strumentazione poetica. Attraver-
so i linguaggi propri delle Arti, possiamo sperare di or-
Gabriella Albieri: Abbiamo pensato che la mostra doves- ganizzare una Gestalt poetica che ci avvicini all’Enigma
se essere un’esperienza emozionale immersiva perché dell’Uomo. Abbiamo bisogno come clinici di accrescere
abbiamo desiderato condividere quanto avevamo vissuto la nostra capacità di ascolto ed empatia. Le Arti sono,
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