Medico-Paziente

Una curiosa causa di tosse soprattutto diurna

11 Novembre 2024

La tosse, si sa, è un sintomo fastidioso comune a molte patologie soprattutto in ambito respiratorio. Rimandiamo alla letteratura specifica l’approfondimento di questa sintomatologia, dal momento che in questa circostanza, vogliamo mettere in evidenza una causa da molti poco valutata, ma non meno importante, soprattutto per la persistenza del fastidio che porta molti colleghi a definirla, in assenza di malattie conclamate in ambito respiratorio e non, di tipo “ANSIOSO”, da “STRESS”. Ed invece, per poter interpretare il sintomo come derivante da altra causa, per giunta assai curiosa, bisogna rifarsi alla anatomia del nostro cavo faringeo. Infatti in questo sito anatomico, assai noto per le sue funzioni fisiologiche, soprattutto alimentare e respiratoria, e contenente strutture assai note a tutti, quali denti, lingua, tonsille, per citarne di quelle che più spesso valutiamo, contiene nella parte postero – superiore del palato molle, una appendice assai importante soprattutto nel processo della deglutizione (e non solo!), che è l’UGOLA. Questa entità anatomica detta “velopendulo” si vede subito nello spalancare la bocca ed è sita al centro a forma di peduncolo che,

simile ad un battaglio di campana, -perdonate il paragone – si eleva, costringendosi, col solo far dire al paziente a bocca aperta: “Ah, ah, ah”. Il muscolo che la serve è il Palatostafilino, innervato dalla branca faringea del Nervo Vago. Ora, nella nostra pratica quotidiana ambulatoriale facilmente costatiamo di pazienti che vengono a visita con un quesito ben preciso: “Da qualche tempo sento una sorta di solletico in gola, come se avessi talvolta un capello in bocca che mi porta a tossire in continuazione. Come mai?”.

Alla domanda se alla tosse si accompagni espettorazione, cioè formazione di catarro, e se persista anche durante il sonno, la risposta è sempre negativa. Continuando nell’anamnesi, non emergono altri dati importanti, come pregressi fenomeni di reflusso gastro – esofageo oppure abitudini al fumo o ancora “russamento”. Specifichiamo che quest’ultimo è dovuto per lo più a disturbi della respirazione durante il sonno, consistenti nel produrre rumore col respirare, dovuti ad una sorta di deficit del passaggio di aria, quasi ostacolata e favorente un certo tipo di “risucchio” che fa muovere, tormentandole, le parti molli delle vie respiratorie o nasali o per una lassità del palato molle, o ancora per macroglossia. Altre ancora sono le cause della roncopatia, ma lasciamo al lettore la facoltà di ricercarle nei testi opportuni.                                                                                                                                    Del resto la particolarità che emerge dall’anamnesi è che il fenomeno legato alla tosse, si sviluppa di giorno, ed è in assoluta assenza delle circostanze poc’anzi elencate.

Ed è questo che rende la questione “curiosa” e tutta da scoprire: abbiamo sottoposto a visita O. R. L. questi pazienti che denunciavano tale sintomatologia, raccogliendone i dati in una specie di check-list, dalla quale abbiamo escluso i fumatori e coloro i quali facevano un lavoro in ambienti con aria viziata da vapori tossici, attenzionando solo quelli che denunciavano di “stare bene”, ma che erano infastiditi unicamente da quella “maledetta tosse”, soprattutto di giorno

Il numero di tali pazienti monitorati da circa cinque anni fino ad oggi è di 192, riportati con tutti i loro dati su una nostra personale check-list, con tutta la privacy del caso: 70 pazienti presentavano gli esiti di una pregressa tonsillectomia, con qualche unità con residui post-chirurgici (monconi tonsillari) e null’altro. Nei restanti 122 alla sola apertura della bocca si evidenziava un’UGOLA allungata, che nella maggior parte dei casi toccava la base della lingua. Al semplice invito a dire: “Ah, ah, ah” l’UGOLA si retraeva in alto, permettendo di vedere un’appendice di mucosa, dagli specialisti chiamata “a coda di topo”.  

Ed ecco svelato l’arcano dell’insorgenza improvvisa e persistente dello stimolo della TOSSE, anzi proprio della TOSSE. Cerchiamo di riflettere un attimo su come sia possibile, ponendo in grande evidenza il riferito dato del paziente che “di notte la tosse non c’è” o meglio è rara.  Che cosa possiamo dedurre? Il paziente affetto da questo fastidioso sintomo, stando di giorno quasi sempre in stazione eretta, facilita il “vellichino” dell’ugola sulla base della lingua quasi a fare del “solletico” in quella zona e sollecitando o il “raschiare la gola” o la tosse vera e propria, entrambi provenienti dalla sensazione di avere un corpo estraneo.

Tutto ciò è stato da noi verificato e concluso dal fatto che nei casi più severi, avendo suggerito ed eseguito la cosidetta “UGOLECTOMIA” (recisione della parte allungata del velopendulo fino a far perdere il contatto col corpo linguale) – intervento per altro assai modesto, da farsi anche in ambulatorio, sia con una pinza e forbice, sia oggi con il laser – avevamo costatato la scomparsa assoluta del sintomo tosse, in stazione eretta, cioè di giorno. È stato così che nella circostanza in cui ci capitava di vedere un paziente che veniva alla nostra osservazione per causa di una persistente tosse, fatta la dovuta anamnesi e verificata l’obiettività ORL che ci faceva constatare la presenza dell’UGOLA a CODA di TOPO, il consiglio e la decisione dell’exeresi della sua parte allungata, ci rendeva testimonianza della giustezza sia della diagnosi che della decisione di accorciarla chirurgicamente.

Le Fig. 2 e 3 mostrano la soluzione chirurgica dell’Ugola allungata.

A cura del Dott. Gian Piero Sbaraglia
MEDICO CHIRURGO
Spec. In Otorinolaringoiatria
Primario Otorinolaringoiatra
C.T.U. del Tribunale Civ. e Pen. di Roma
Direttore Sanitario e Scientifico Centro di Formazione
Misericordia di Roma Centro – ROMA