19 Settembre 2024
Più volte da questa sede ho segnalato alcune soluzioni al gravoso problema delle cosiddette “Morti Bianche” sul lavoro, definizione di sicuro stampo giornalistico che toglierebbe quel grado di gravità a questi luttuosi eventi, non foss’altro per l’uso di quell’aggettivo “Bianche”, che maschererebbe il più adatto “Rosso Sangue” dell’incidente. Dicevamo di alcune soluzioni, che di certo non sarebbero la “Panacea” al problema, ma se applicate con convinzione e con professionalità, darebbero un grosso aiuto a questo serio problema.
Iniziamo col dire che inadeguati sono i controlli nei luoghi di lavoro ed assai scarsa risulta essere la formazione sulla “sicurezza sanitaria” di ciascun dipendente, qualunque sia il tipo di lavoro cui è preposto a fare. Di questo ne abbiamo una certa contezza dal momento che sono anni che eroghiamo Corsi di Primo Soccorso Aziendale (Art.45 D.Lgs 81/08, e nella sua revisione del maggio 2014), che ci hanno dato la possibilità di saggiare la quasi assenza di informativa nei dipendenti circa questo argomento. Ed allora a tutt’oggi, mentre si grida a gran voce “Al ladro al ladro”,si saranno istituite aule di didattica sanitaria su questo argomento, soprattutto da parte dei rappresentanti dei lavoratori, che con l’aiuto di medici, promuovono l’obiettivo di informare sulla deontologia professionale, tesa ad evitare eventuali disgrazie?
La nostra memoria ci riporta a molti anni indietro, quando una sigla sindacale nazionale fondò l’IAL (Istituto Addestramento Lavoratori), con l’intento di perseguire la formazione e l’addestramento nei lavoratori: viene ancora fatto? Altro suggerimento, accanto a questo della formazione, è la tanto predicata presa di coscienza che le Istituzioni Mediche dovrebbero alzare la voce nel far capire a chi ci governa, che le Imprese, i luoghi di lavoro, le scuole, dovrebbero avere al loro interno, dei punti sanitari obbligatori (una volta, ve lo ricordate? c’era il medico scolastico!), provvidenziali in caso di gravi incidenti, evitando possibili gravi conseguenze ai malcapitati.
È giusto assumere più ispettori per controllare la regolarità del lavoro e delle ditte che lo forniscono, ma quando ci si imbatte in un grave incidente, sono adatti loro stessi a risolverlo o c’è forse bisogno della presenza dei sanitari? Le problematiche sanitarie oggi più che mai sono molte e diverse: la mancanza di personale e le frequenti aggressioni allo stesso personale perpetrate da violenti pazienti e loro familiari, stanno distogliendo le Istituzioni da questi pur essi gravi problemi. Ma come si può stare zitti ed indifferenti di fronte alle nere statistiche dell’INAIL, di recente pubblicazione?
L’INAL riporta che le denunce di infortunio nei primi sette mesi del 2024 sono state 350.823 (+1,7%) con aumento più rilevante per gli incidenti avvenuti in itinere. I casi mortali sono stati 577 (+3,2%). In aumento del 22,6%% anche le patologie di origine professionale denunciate. Sono dati allarmanti che ci debbono far riflettere, non è retorica dirlo! Lo stesso comunicato viene emesso dalla CISL in data 16 Settembre 2024; le soluzioni debbono essere pensate e prese senza perdita di tempo, per poter arginare un fenomeno, quale questo degli incidenti sul lavoro, che sta costando tante vite umane!
Si smetta di dare consigli da “sapientoni”, si passi ai fatti ed i fatti sono questi: LA FORMAZIONE DI TUTTI I DIPENDENTI CIRCA LE LEGGI SULLA SICUREZZA SANITARIA, ATTA A SAPERSI GESTIRE IN AMBITO LAVORATIVO e la messa in sicurezza, soprattutto per quei lavori pesanti e rischiosi, CON LA PRESENZA DI PERSONALE SANITARIO ATTO AD INTERVENIRE EVITANDO DANNI PEGGIORI AGLI STESSI LAVORATORI.
Qualcuno pensa che questa ultima soluzione sia impossibile proprio per la mancanza di personale sanitario? Forse è vero, ma almeno si crei un luogo appropriato in questi posti di lavoro, a mò di medicheria e con apparecchiature idonee per le urgenze, dove gestire un lavoratore accidentato e assistito dal responsabile della sicurezza, preparato alla bisogna al soccorso sanitario, come prevede la legge (Dlgs. N° 81/ 2008), in attesa dei Soccorsi Avanzati chiamati dal responsabile. Questi sono fatti e non parole!
Dr. Gian Piero Sbaraglia,
già Primario di Otorinolaringoiatria,
Consulente Tecnico d’Ufficio Tribunale di Roma,
Direttore Sanitario e Scientifico
Centro di Formazione BLS-D, PBLS-D
accreditato ARES-118 e IRC, Misericordia di Roma Centro.