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Turismo dentale e cliniche low cost: la salute non può essere svenduta

21 Luglio 2025

Fancelli, presidente della Commissione Albo Odontoiatri dell’Ordine dei Medici di Firenze: “Circa un italiano su tre si trova poi a dover affrontare complicazioni entro sei mesi”

Firenze, 11 luglio 2025 – «Le cure dentali non sono un bene da mettere in saldo. Il turismo odontoiatrico e il proliferare di cliniche low cost stanno trasformando un diritto fondamentale, la salute orale, in un semplice prodotto da banco. È il momento di alzare la voce e invertire questa deriva pericolosa».

A dirlo è Valerio Fancelli, presidente della Commissione Albo Odontoiatri dell’Ordine dei Medici di Firenze, che lancia un appello a tutela dei pazienti contro i rischi clinici, legali ed economici di scelte apparentemente vantaggiose.

«L’attrattiva di cure a metà prezzo in Croazia o in Albania, organizzate da tour operator con pacchetti ‘chiavi in mano’, non deve farci dimenticare i pericoli concreti di queste pratiche – spiega Fancelli -. Circa un italiano su tre che si affida a questo tipo di viaggi, come emerso dal Congresso Nazionale della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) di Rimini, si trova poi a dover affrontare complicazioni entro sei mesi: infezioni, ascessi, impianti mal riusciti che finiscono per costare molto più di quanto si era ipotizzato. Senza contare il problema del follow-up: come può un paziente ricevere un’accurata diagnosi via email, magari solo inviando una panoramica dentale, senza nemmeno una visita clinica approfondita o un consulto con strumentazione adeguata?».

Il presidente della Commissione Firenze mette inoltre in guardia contro la retorica dei “tempi rapidi”. «La formazione universitaria italiana e l’aggiornamento obbligatorio annuale dei nostri professionisti – aggiunge Fancelli – sono riconosciuti come un’eccellenza a livello mondiale. Se esistono tempi clinici ben precisi, non è perché qui siamo lenti o vogliamo dilatare i pagamenti: è perché la salute richiede competenza, prudenza e controlli successivi, non blitz di tre giorni con ritorno a casa senza assistenza».

Oltre al fenomeno del turismo dentale, Fancelli accende i riflettori sulle cliniche low cost sul territorio nazionale, spesso finite sotto inchiesta. «In questi giorni – spiega – assistiamo all’ennesima chiusura di centri odontoiatrici a basso costo: dietro prezzi stracciati si nascondono talvolta evasione fiscale, operatori non adeguatamente qualificati, qualità dei materiali scadente e scarsa tracciabilità delle cure».

Il presidente della Commissione mette in guardia da questo tipo di “sciacallaggio sulla salute”. «Non possiamo continuare a trattare la salute come una merce qualsiasi. La legge Bersani ha liberalizzato il settore, ma un conto è il commercio, un altro è la salute. Serve un cambio di passo a livello normativo e fiscale per garantire cure accessibili senza dover mettere a rischio la propria sicurezza. Oggi la spesa odontoiatrica in Italia è per il 95% a carico diretto dei cittadini. Se vogliamo davvero tutelare la salute orale, dobbiamo anche pensare a interventi sul cuneo fiscale, che permettano di avere stipendi netti più alti e una maggiore possibilità di accedere ai servizi sanitari, odontoiatrici compresi».

«Il nostro obiettivo – conclude Fancelli – è fare chiarezza, informare e tutelare i cittadini. La salute non può essere svenduta. I pazienti devono chiedersi sempre: a quali rischi mi espongo? Sono sicuro della qualità dei materiali, delle strutture, dell’assistenza futura? Prima di partire per un ‘viaggio del sorriso’, è meglio farsi tutte queste domande e confrontarsi con professionisti qualificati».