12 Dicembre 2024
Abbiamo ricevuto un ulteriore contributo sul tema lanciato da “La voce dei Medici” il 18 ottobre 2024 sull’applicazione o meno della legge 194/78. Il testo inviatoci è del dott. Roberto Festa dell'Associazione “Prolife Insieme” e ci è giunto a seguito della pubblicazione dell'articolo di "Medici del mondo" sullo stesso tema. Pur essendo compiaciuti del fatto che tale delicata problematica continui a suscitare grande interesse e voglia di esprimersi da parte di quanti ci inviano i loro contributi, ci sembra giusto sottolineare che quando abbiamo interpellato per la prima volta i medici sull'Ivg e sulla Legge 194, la nostra intenzione era quella di raccogliere pareri e commenti del mondo della sanità sull'effettiva applicazione della normativa e su come i medici coinvolti negli ospedali nell’applicazione della legge ne vivevano e affrontavano le eventuali criticità. Non intendevamo assolutamente aprire un dibattito tra “favorevoli” e “contrari” all’interruzione volontaria di gravidanza, che oggi è comunque Legge dello Stato ed in quanto tale va applicata.
Fatta questa doverosa premessa, di seguito l’articolo del dottor Festa, medico di medicina generale.
Chiedo cortesemente di poter replicare all’articolo pubblicato sulla vostra rivista. L’associazione Medici del Mondo denuncia la trasformazione dell’Italia in “un laboratorio distopico di pratiche antiabortiste”.
Siamo molto colpiti, ma affezionati come siamo alla verità, ci siamo anche fatti alcune domande e le risposte che abbiamo trovato ci restituiscono un quadro in cui di “distopico” ci sono solo certe le affermazioni: tanto per cominciare desta enorme sorpresa che un’associazione umanitaria internazionale presti tanta attenzione all’Italia, che almeno per ora non è proprio un paese del cosiddetto “terzo mondo” quindi ci viene il sospetto che ci sia molta ideologia dietro questo interesse ma, soprattutto, ci siano i soldi di chi finanzia questa associazione.
Infatti come si fa altrimenti a non vedere l’elefante nella stanza? L’elefante è la denatalità, l’abisso di spopolamento in cui sta precipitando l’Italia al quale anche l’aborto volontario e la cultura anti-vita che propugna hanno molto contribuito. Nelle Marche, tanto per fare un esempio, negli ultimi 10 anni (dieci non cento) siamo passati da 12 mila nuovi nati all’anno agli attuali 8 mila. E il problema sarebbe una donna che, per risolvere un problema da lei stessa creato, invece di prendersi le sue responsabilità insieme col padre del nascituro, volendo letteralmente gettare il bambino con l’acqua sporca, deve fare qualche kilometro in più per andare in ospedale? Ma avete mai chiesto alle persone realmente malate quanti kilometri devono fare per avere ad esempio una risonanza magnetica?Abbiamo citato il nascituro, proprio perché altro elemento distopico è il voler ossessivamente e scioccamente negare umanità al figlio concepito. Ma una ricerca di 3 secondi su Google per vedere com’è fatto un bambino a 12 settimane di gravidanza l’hanno mai fatta questi medici del mondo? Nell’articolo si dice “perché non ha vita autonoma”, senza rendersi conto che anche un neonato, se non viene allattato e custodito dalla madre, non ha possibilità di vita autonoma? La terrificante vicenda di Chiara Petrolini non ci ha insegnato nulla?
Altra distopia è parlare di aborto come pratica medica sicura: l’unica sicurezza è che dei due soggetti coinvolti, madre e figlio, uno muore di sicuro. L’altro, la madre, di converso non ha certo salva la vita.
Infatti i numeri dell’Istat ormai certificano che l’introduzione della legge 194 non ha diminuito di una virgola la mortalità femminile in Italia. (Cfr. Rapporto OPA 2024). Potremmo eventualmente discutere sul resto del mondo e in particolare del cosiddetto terzo mondo, ma qui parliamo dell’Italia. Potremmo continuare ad argomentare per centinaia di righe, ma ci preme ribadire queste tre verità che sono sotto gli occhi di tutti, almeno di tutti quelli medici compresi, che gli occhi vogliano tenerli aperti:
- Il problema gravissimo dell’Italia è la caduta a picco della natalità a cui l’aborto contribuisce;
- L’aborto volontario uccide il figlio in gestazione violando i fondamentali principi di giustizia e umanità;
- La legge italiana prevede che si possa abortire solo in caso di serio pericolo per la salute della donna (la legge nega espressamente l’autodeterminazione in questo campo), ma la realtà è che chiunque può e ha potuto sempre abortire per qualunque motivo e questo ha creato la situazione distopica, questa veramente lo è, in cui ci troviamo a vivere e a ragionare.